Sanofi ha ottenuto la Certificazione nazionale sulla parità di genere, il riconoscimento rilasciato dal ministero del Lavoro secondo la norma Uni-Pdr 125:2022 che attesta l’adozione da parte dell’azienda di politiche e pratiche aziendali paritarie tra uomini e donne: dall’occupazione alla selezione del personale, dalla formazione alla crescita professionale fino alla retribuzione e alle possibilità di carriera. La Certificazione – spiega una nota del gruppo – è un altro passo che Sanofi ha scelto di compiere con concretezza e determinazione e sancisce un ulteriore traguardo nella realizzazione di una cultura aziendale attenta alle diversità. Questo in sinergia con la politica globale dell’azienda che implementa nuove misure per promuovere un cambiamento sempre più significativo, come il progetto che garantirà l’equilibrio di genere tra donne e uomini per i senior leader entro il 2025, il sostegno all’emancipazione economica femminile anche fuori dal luogo di lavoro o il congedo parentale neutro al genere.
Tra le prime aziende a essere certificata in Italia già nel 2019 con il “Bollino Rosa” dal Winning Women Institute per le sue politiche di genere, l’azienda continua oggi con progetti di sensibilizzazione e coinvolgimento dei dipendenti concreti e mirati al superamento di ogni stereotipo. Al centro la formazione con sessioni di leadership per più di 500 donne e programmi di mentoring per le più giovani. Dei suoi 1870 dipendenti il 45% è donna, una percentuale che sfiora il 60% nelle funzioni di supporto e nei neo-assunti sotto i 35 anni. I ruoli manageriali sono per il 50% “al femminile”; oltre la metà delle assunzioni dell’ultimo anno (57%) è rappresentato da donne, così come il 50% delle promozioni.
Sanofi è inoltre tra le prime aziende ad aver esteso a 14 le settimane di congedo parentale retribuito per nascita o adozione, ad aver concesso permessi integrativi a supporto della genitorialità e dell’assistenza a familiari non autosufficienti. Ulteriori attivazioni che rispecchiano l’impegno dell’azienda non solo verso il gender balance, ma anche verso il tema più esteso della sostenibilità sociale.