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Pennacchio (Farla): resisteranno all’online spinto da covid solo le farmacie organizzate e strutturate

Filiera

Le farmacie che hanno alle loro spalle il sostegno strutturato di organizzazioni come le società dei farmacisti, non soltanto stanno affrontando con minori difficoltà l’emergenza covid ma dispongono anche degli strumenti per fronteggiare la sfida proveniente dal più recente e temibile dei competitor, l’e-commerce. E’ il messaggio chiave proveniente dalla convention via internet che Farla, cooperativa laziale con 800 farmacie clienti delle quali 240 socie, ha organizzato giovedì 10 dicembre per tirare le somme dell’anno uscente e anticipare i progetti per il nuovo. Non senza un’analisi lucida e preoccupata di ciò che è successo in questo straordinario 2020: «Dopo la legge 124/2017 sulla concorrenza avevamo pensato che il capitale fosse il nuovo avversario con cui lottare» ha detto nel suo intervento il presidente di Farla, Roberto Pennacchio «ora invece con la pandemia ci troviamo di fronte un nuovo competitor che fa paura anche alle catene: l’e-commerce e il suo rappresentante più minaccioso, Amazon».

La parola d’ordine, ha continuato Pennacchio, è quindi oggi quella di fare sistema per difendere la posizione. Mettendo però da parte il tradizionale individualismo dei farmacisti titolari. «Se le farmacie non faranno leva sul sistema strutturato delle cooperative, sarà molto difficile uscire vincenti da questa sfida. l’esperienza fatta con la pandemia sta qui a dimostrarlo: se non avessero avuto alle spalle le società dei farmacisti, molte farmacie non ce l’avrebbero fatta». Il paziente, ha ricordato ancora Pennacchio, è sempre più esigente, ci chiede attenzione ed empatia». E’ indispensabile quindi un cambiamento, una virata verso digitalizzazione e omnicanalità, che però è possibile soltanto se c’è collaborazione reciproca, se il binomio farmacia-cooperativa è saldo in entrambe le direzioni e c’è fedeltà reciproca.

Quanto a Farla, spiega il presidente Pennacchio a Pharmacy Scanner, il 2020 è stato un anno difficile come per tutte le aziende della distribuzione intermedia. «Avevamo iniziato l’anno molto bene» dice «poi da aprile la pandemia ha cambiato tutto: grosse difficoltà fino a giugno, poi da luglio un’inversione di tendenza che però la seconda ondata ha reso incerta. L’abbiamo fronteggiata molto meglio della precedente grazie all’esperienza sul campo, ma queste ultime due settimane di dicembre saranno decisive».

La cooperativa, in ogni caso, ha fatto sforzi consistenti per preservare la sostenibilità: «Abbiamo ridotto gli stock di magazzino» ricorda Pennacchio «e trasferito in smart working una buona parte dell’attività della rete vendita. Invece, tengo a sottolinearlo, non abbiamo mai fatto ricorso alla cassa integrazione». Quanto al 2021, la priorità è quella di riprendere in mano il progetto del portale per l’e-commerce: «Dell’online non si può più fare a meno» conferma Pennacchio «eravamo stati lungimiranti un anno fa quando avevamo messo sul tavolo il progetto, poi la pandemia ha fatto passare avanti altre priorità. Ora però la speranza è quella di riprendere il lavoro perché servono urgentemente nuovi strumenti per attrarre la crescente platea dei clienti digitali. Una recente ricerca, ha svelato che un lombardo su tre acquista farmaci online ed è evidente che se non troviamo proposte alternative e sovrapponibili il fenomeno potrà solo allargarsi».

 

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