Parola d’ordine, assortire i percorsi d’acquisto: la comunale di Fiumicino con locker e whatsapp e il caso Basko
Locker più Whatsapp, per venire incontro ai bisogni di quella parte di clientela “omnicanale” che ama i percorsi di acquisto smart. E’ l’abbinamento che offre da un mese circa la farmacia comunale Isola Sacra di Fiumicino, in provincia di Roma: per acquistare un prodotto dell’extrafarmaco basta inviare un ordine tramite Whatsapp e passare poi a ritirare l’acquisto dal locker installato davanti alla farmacia; il messaggio inviato al numero di cellulare della farmacia, infatti, apre sul monitor al banco un pop up che avvisa dell’ordine; il farmacista non deve far altro che prendere il prodotto, inserirlo in uno dei contenitori del locker (12 in tutto) e inviare via sms al cliente il pin, cioè il codice da inserire sul tastierino alfanumerico per procedere al pagamento (via pos) e aprire lo scomparto dov’è conservata la spesa.
«Abbiamo inaugurato il servizio attorno a metà maggio» spiega a Pharmacy Scanner il direttore della farmacia, Marco Tortorici «e la risposta dei clienti è stata più che positiva. In questa zona di Fiumicino risiedono tantissimi lavoratori dell’aeroporto, che vanno al lavoro alle sei del mattino oppure tornano a casa dopo mezzanotte. Per loro, avere la possibilità di ordinare un prodotto nell’orario di lavoro della farmacia e ritiralo poi quando sono più comodi, è un bel vantaggio».
Ciò nonostante, dal locker non passa alcun farmaco, neanche i senza ricetta. «La legge non lo consente e noi la rispettiamo» conferma Tortorici «piuttosto, utilizziamo il locker non solo per gli ordini via Whatsapp ma anche per chi deve ripassare: se il prodotto di cui ha bisogno non c’è e deve tornare nel pomeriggio, glielo facciamo trovare nel locker così non ha da rifare la fila».
Ne viene fuori un percorso alternativo all’usuale approdo al banco che può risultare particolarmente gradito nella cosiddetta fase 2. «Siamo particolarmente attenti al tema» rimarca Tortorici «tra qualche giorno inaugureremo un nuovo sistema di illuminazione, che irradia in tutta l’area commerciale con luce a una frequenza tale da uccidere ogni tipo di virus su superfici, oggetti e abiti, senza effetti per le persone e senza che l’occhio umano percepisca alcuna differenza».
La scelta della farmacia di Fiumicino di abbinare locker e Whatsapp nasce dallo sforzo di proporre percorsi alternativi a quello della spesa tradizionale che si adattino meglio alla quotidianità di una parte della clientela (nel caso della comunale, i lavoratori dell’aeroporto). Che dire allora di Basko, insegna della gdo (60 supermercati) con centro di gravità in Liguria, che ai propri clienti offre addirittura sei diversi itinerari di spesa? Eccoli:
- Acquisto tradizionale: compro in negozio e porto a casa.
- Recapito a casa: compro in negozio e chiedo che la spesa sia consegnata a domicilio.
- Over 65 e diversamente abili: ordino per telefono e ricevo la spesa a casa.
- Online: ordino sul sito dell’insegna (o sull’app) e ricevo a casa.
- Locker: ordino online e ritiro la spesa nell’armadio elettronico installato nel punto vendita di Genova Nervi.
- Click&collect: ordino online e scelgo il ritiro in uno dei supermercati dell’insegna.
La casistica incontra un ampio ventaglio di bisogni: la donna che vuole comprare di persona ma preferisce farsi portare gli acquisti a casa (magari perché va al supermercato prima di recarsi in ufficio, quando c’è meno gente), il millennial che fa tutto online, le famiglie che con la pandemia che si sono convertite all’e-commerce, il 50enne che compra a distanza i prodotti abituali e poi ritira di persona (locker o click&collect) perché è di passaggio o abita in zona.
I casi Fiumicino e Basko suggeriscono che in questi tempi di covid l’assortimento dei percorsi di acquisto sta diventando importante quanto l’assortimento degli scaffali: così come si sceglie il prodotto preferito, si sceglie anche la modalità di spesa che si adatta meglio ai propri ritmi quotidiani, alla propria famiglia oppure al proprio concetto di sicurezza. E’ una questione sulla quale la farmacia deve cominciare a riflettere, visto che – lo dicono tutti gli esperti – c’è un crescente calo degli ingressi da invertire con urgenza.