Parafarmacia Amazon: il marketplace ha fatto la sua mossa, ora tocca alla farmacia

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A un anno circa dai primi annunci, Amazon apre a Milano una parafarmacia e, come sempre accade quando di mezzo c’è il suo nome, il mercato si agita. Amazon ci ruberà il lavoro? Le farmacie sono a rischio? Calma e gesso: non è scoppiata la rivoluzione, come qualcuno teme.

Partiamo da un punto fermo: Amazon non vive di questa parafarmacia. È una mossa strategica, non il core business. Un “flagship store” per fare branding e testare il terreno più che per annettersi il settore. Insomma, non è con questa mossa che cambierà le regole del gioco. E poi diciamocelo: fare un confronto tra questa parafarmacia e una farmacia tradizionale non ha senso. Sono due mondi diversi.

Sì, il cliente è lo stesso. Ma l’approccio? Completamente diverso. La farmacia è fatta di consulenza, relazione, fiducia. Amazon invece punta su dati, efficienza e presenza digitale. Inoltre, è chiaro che questo flagship store si colloca in un progetto più ampio: Amazon sta testando nuovi modelli di vendita per rafforzare la sua posizione nell’online, in Italia ma soprattutto in Europa. Questa apertura insomma è una mossa di una strategia più grande.

Un altro aspetto interessante è la composizione dell’assortimento: nella parafarmacia di Amazon, scrive Pharmacy Scanner, la cosmesi rappresenta circa l’80% delle referenze. In una farmacia tradizionale, lo stesso comparto pesa solo per l’8-10% in termini di fatturato. Un dato che la dice lunga sull’obiettivo di questo store: non vuole essere una farmacia, ma un punto vendita focalizzato sul beauty e sul benessere.

Piuttosto, dobbiamo ammettere che il retail concept dello store Amazon è molto interessante. Si è optato per un’esposizione decisamente perimetrale e non massificata, i moduli sono tutti dotati di utilissime cassettiere in basso che evitano il posizionamento di prodotti vicino al pavimento e nel contempo permettono di utilizzare i vani per i prodotti stessi. Come potete notare, in un negozio rettangolare non ci sono le classiche gondole, ma arredi con un ripiano che permette di mettere in risalto pochi prodotti, favorendo l’interazione tra brand e consumatore che è di aiuto anche per il personale in servizio nel punto vendita quando lavora lontano dalle casse. Lancio questo messaggio ad arredatori e farmacisti che ancora oggi riempiono le farmacie (dove non serve) con arredi poco funzionali e decisamente ineleganti.

Non ci giriamo intorno: il mercato della farmacia è vivo, florido, attraente. Lo dimostra il dinamismo degli investitori e l’ingresso di nuovi player. Amazon non sta cercando di sostituire la farmacia, sta semplicemente dicendo: «Ehi, qui c’è valore». E chi lavora in questo settore deve cogliere il messaggio.

Detto ciò, guardando le immagini della parafarmacia milanese, mi sarei aspettato qualcosa di più. La comunicazione non spicca, i brand delle aziende sono iper-visibili, il co-marketing è forte. Nulla di sorprendente. La presenza digitale è importante, ovvio, ma da Amazon era il minimo sindacale.

Quindi, per chi lavora in farmacia: nessun panico, ma sveglia. Il punto non è se Amazon possa essere un concorrente, il punto è se la farmacia sta sfruttando tutto il suo potenziale. Il futuro non aspetta. Amazon ha fatto la sua mossa. Ora tocca a voi.

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