Pagamenti elettronici le opportunità del cashback
È partito il 1° dicembre e se ne sta parlando moltissimo ovunque, sia sui giornali, sia online: il cashless/cashback arriva ad allietare, sul filo del rasoio, un 2020 davvero molto impegnativo per tutti. Proprio sul finale dell’“annus horribilis” ecco l’iniziativa governativa volta a dare un minimo di respiro dopo i duri mesi segnati da una crisi economica strettamente legata alla crisi pandemica.
Il cashless/cashback è il rimborso del 10% al consumatore che abbia pagato l’acquisto di beni o servizi con pagamenti elettronici, quindi tramite carta di credito o di debito, bancomat o tramite app come, per esempio, Satispay. Dal momento che c’è un tetto per questa spesa, fissato a 3.000 euro annui, al consumatore spetterà un rimborso massimo di 300 euro. Per usufruire del cashless/cashback bisognerà effettuare almeno 10 pagamenti elettronici nei 12 mesi, sono esclusi i pagamenti online (valgono solo quelli effettuati in negozi fisici) e il primo rimborso sarà erogato a partire dal mese di febbraio 2021. Per vederselo accreditato sarà necessario registrarsi al sistema, scaricando un’apposita applicazione (Io, attivabile con Spid) e, poi, inserendo il proprio codice fiscale insieme con l’Iban sul quale verrà accreditato il bonus del cashless/cashback.
Da parte del governo c’è la volontà di favorire i pagamenti elettronici perché tracciabili, combattendo così l’evasione fiscale; da parte del cittadino c’è l’interessante opportunità di vedersi rimborsata una quota -per quanto ridotta- della spesa sostenuta. Ma per l’esercente? Quali i vantaggi per la farmacia, nello specifico?
L’iniziativa del cashless/cashback incrementerà anche in questo punto vendita l’uso di dispositivi elettronici, sia di quelli ormai ben noti a tutti, come bancomat o carta di credito, sia di quelli più innovativi e ancora meno diffusi, come Google Pay oppure Apple Pay. Farsi trovare impreparati sarebbe un vero peccato, anche perché la farmacia è avvezza da anni alle innovazioni tecnologiche, e non sarà certo un incremento delle operazioni sul Pos a metterla in difficoltà. Tuttavia sarà necessario farsi accompagnare da un partner affidabile nell’integrazione dei sistemi già presenti in farmacia con gestionale e che sappia prepararci al meglio all’incremento del numero di pagamenti elettronici, così da non rischiare di perdere tempo prezioso davanti alla registrazione fiscale delle numerose transazioni.
CompuGroup Medical (Cgm) ha già ideato e collaudato soluzioni efficaci per il farmacista che non voglia perdersi in questa rete intricata di passaggi: quello che propone è una stretta integrazione tra Pos e gestionale che rende possibile lo scambio automatico tra i due strumenti. In parole semplici, restando all’interno di Wingesfar (il più diffuso software gestionale per farmacie), si potrà procedere a un pagamento veloce e sicuro, senza troppi passaggi e diverse digitazioni, fonti inevitabili di possibili distrazioni ed errori. Il sistema sarà, poi, in grado di memorizzare la tipologia di pagamento effettuato, distinguendo quello elettronico da quello in contanti e limitando anche i passaggi tra cliente e farmacista di banconote, monete e carte di credito o bancomat, che sappiamo essere possibili fonti di contagio da Coronavirus.
Avete già un Pos che non volete cambiare? Nessun problema: il nuovo sistema di Cgm è in grado di dialogare con la maggior parte dei dispositivi attualmente in uso. In questo caso si tratterà di operare un intervento soft che interesserà solamente il software, mantenendo immutato il rapporto con la banca. Se, invece, siete aperti a un’innovazione più radicale e siete, quindi, disposti a investire in un nuovo Pos e a colloquiare anche con nuovi enti bancari, Cgm vi accompagnerà in questo passaggio, che consentirà di strappare condizioni migliori con le banche, per esempio sia sui canoni, sia sulle commissioni.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]
Per maggiori informazioni ti invitiamo a contattare il tuo referente Cgm di riferimento o a scrivere a commerciale@cgmpharmaone.it