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Pagamenti cashless, Osservatorio SumUp: calano in farmacia ma cresce lo scontrino medio

Consumatore

La farmacia rimane uno dei (pochi) canali di vendita dove i pagamenti “cashless” – cioè senza contante – fanno ancora fatica ad attecchire. Anzi, tra 2022 e 2023 risultano addirittura in calo, come rivela l’ultima indagine dell’Osservatorio cashless di SumUp. Un’evoluzione in controtendenza rispetto all’insieme di professionisti, artigiani e negozianti. Su un totale di 48 attività censite dall’Osservatorio, infatti, soltanto quattro mostrano nell’anno passato un numero di transazioni cashless inferiore a quello registrato nel 2022: Farmacie e alimentazione (-13,8%), negozi di telefonia (-32%), riparatori e servizi correlati (-48,1%) e infine officine auto (-54,2%).

 

Le attività dove i pagamenti cashless calano e aumentano di più nel 2023

 

All’altro capo della classifica, invece, troviamo sia le attività commerciali (per esempio gli antiquari, +156% di pagamenti cashless nel 2023 sul 2022, oppure i negozi di cosmetici. +117,8%) sia i servizi professionali (legali +153,2%, architetti e ingegneri +90,5%). Se poi si mettono a confronto testa e coda della graduatoria, si ricava netta l’evidenza che non è l’entità media della spesa a determinare resistenza o apertura all’uso della moneta elettronica: le tabaccherie registrano nel 2023 uno scontrino medio cashelss di 20 euro, eppure i pagamenti senza contanti sono cresciuti rispetto al 2022 di oltre il 70%; le farmacie, dove come s’è detto gli acquisti con carta o altri strumenti digitali sono calati in media di quasi il 14% (assieme al comparto alimentazione), lo scontrino medio supera i 31 euro. Nel dettaglio, riferisce l’Osservatorio, i retailer dalla ricevuta cashless più bassa sono nell’ordine bar e club (media 13,4 euro), i tabaccai di cui s’è già detto e le edicole (20,2 euro), i fast food (21,6 euro ) e gli alimentari (21,7 euro). Invece, gli scontrini da pagamento digitale dalla media più alta arrivano da avvocati (239,5 euro), dentisti (198,5 euro), agenti immobiliari (190,9 euro) e hotel (168,4 euro).

 

Le province dove il casheless cresce di più e dove lo scontrino è più basso

 

Forti differenze nell’uso della moneta elettronica anche a livello geografico. In particolare, le dieci province dove i pagamenti con carta, moneta elettronica o altri strumenti digitali sono cresciuti di più mel 2023 comprendono Bolzano, che registra un +58,8% sul 2022, Modena (+57,5%), Venezia (+53,2%), Rieti (+52,3%), Rovigo (+52%), Piacenza (+50,9%), Vercelli (+48,7%), Gorizia (+48,6%), Terni (+48,4%) e Parma (+48,1%, a pari merito con Reggio Emilia). Invece, le province che nel 2023 mostrano lo scontrino medio cashless più basso sono nell’ordine il Sud Sardegna (29,8 euro), Oristano (30,6 euro) Bologna (30,8 euro), Genova (31,6 euro), Lodi (31,7 euro), Cagliari (32 euro) Modena alla pari con Livorno (32,1 euro), Taranto (32,6 euro) e Ferrara (32,7 euro). Riguardo a questa seconda classifica, la coesistenza di province tanto differenti tra loro per capacità di spesa dei residenti induce a ritenere che la presenza in graduatoria sia il riflesso tanto di acquisti mediamente più contenuti che altrove, quanto di un uso dei pagamenti cashless più diffuso che porta a usare la moneta elettronica anche per spese meno rilevanti.

 

Dieci città, i quartieri dove il cashless cresce o cala di più

 

Infine, la ricerca è scesa su un livello di dettagli ancora più piccolo per individuare, nelle dieci principali città italiane per popolazione, i quartieri dove nel 2023 i pagamenti cashless hanno avuto lo sviluppo più importante. In cima alla classifica troviamo due località veneziane, Cannaregio (+163,7%) e Marghera (158,2%). Al terzo posto c’è Milano Sempione/CityLife, che segna un +124,4% di transazioni cashless, seguita da Bologna Porto-Saragozza con +118%. Dalla sesta alla nona posizione della classifica troviamo il quartiere Brancaccio a Palermo (+108,4%), poi di nuovo Milano, con la zona di Calvairate (+103,4%), e Roma Gianicolense (+90,2%). A chiudere la Top 10 ancora Milano con il quartiere Bovisa/Cimitero Maggiore (+85,4%) e Venezia con Mestre (+80,8%).

La ricerca ha messo a confronto i dati sulle transazioni senza contante effettuate nel 2023 con quelli del 2022 a livello nazionale, provinciale e nei diversi settori merceologici. Inoltre, sono state analizzate 10 città capoluogo di regione (Milano, Torino, Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Bari, Napoli, Palermo, Cagliari) pr le quli è stato indagato l’andamento dei pagamenti cashless nei singoli quartieri urbani. La ricerca ha analizzato il numero medio di transazioni effettuate senza contanti e lo scontrino medio digitale per ogni commerciante attivo che utilizza i suoi servizi. Il campione è rappresentato da 5.000 merchant, parte della base utenti di SumUp.

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