Online, Zur Rose continua a crescere. E in Germania preme per superare l’incompatibilità medico-farmacista

Filiera

Fatturato e clienti in crescita anche nel terzo trimestre per il gruppo elvetico Zur Rose, la più grande farmacia online d’Europa con l’insegna olandese DocMorris (olandese) e le tedesche Medpex e Apotal. Nel consuntivo pubblicato pochi giorni fa, la società riporta per il periodo luglio-settembre un giro d’affari di 435,3 milioni di franchi svizzeri (circa 406 milioni di euro, +15,3% sui tre mesi precedenti) che portano a 1,2 miliardi il fatturato dei primi nove mesi del 2020 (+7,6%). In crescita anche il numero dei clienti attivi, che sale a 9,8 milioni, e le vendite, che nel terzo trimestre toccano i 368,5 milioni di franchi svizzeri (+11%).

Segno più fisso anche nei singoli mercati nazionali: soltanto in Germania, dov’è consentita la vendita online anche dei farmaci con ricetta, le transazioni superano i 274 milioni di franchi svizzeri, +14,6% rispetto al terzo trimestre 2019, una cifra che assicura al gruppo il 43% del mercato online tedesco. In Svizzera, invece, Zur Rose totalizza nel terzo trimestre un fatturato di oltre 146 milioni di franchi (+7,3%), mentre dagli altri Paesi europei dove è presente il gruppo (Italia compresa, con il portale di parafarmacia Promofarma.com) ricava vendite per 15,6 milioni, +54,7% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso.

«Sempre più spesso» è il commento del gruppo ai dati del terzo trimestre «sono i pazienti il vero volano della digitalizzazione, soprattutto nell’attuale contingenza pandemica: cresce la domanda di nuovi modi di interagire con la farmacia e il sistema sanitario e un chiaro segno di questa tendenza è l’aumento (in Germania, ndr) delle richieste di un consulto medico a distanza con TeleClinic».

La piattaforma tedesca per la telemedicina, che nel terzo trimestre ha erogato più di 18mila visite a distanza, era stata acquistata da Zur Rose a luglio (vedi articolo di Pharmacy Scanner) tra lo sgomento dei farmacisti tedeschi. In Germania come in Italia, infatti, la legge impone una netta separazione tra attività medica e distribuzione farmaceutica. E anche se a una prima verifica il ministero della Sanità non ha sollevato obiezioni, tra i farmacisti la preoccupazione è forte. Ed è cresciuta ulteriormente a metà ottobre, quando al congresso nazionale delle farmacie tedesche che vendono per corrispondenza (riunite nella Bvdva), l’ad di Zur Rose Walter Oberhänsli ha proposto di superare l’incompatibilità tra le due professioni. La norma di riferimento, ha ricordato il manager del gruppo elvetico, risale a 800 anni fa (l’Editto di Melfi di Federico II, spesso citato anche dai farmacisti italiani), ma si tratta di una disposizione che ha perso buona parte della sua attualità come dimostra la legge tedesca sulla vaccinazione in farmacia. «Quello che davvero importa» ha concluso «è offrire un servizio sempre orientato ai bisogni del paziente».

Per questo stesso motivo, sempre in Germania suscita una certa apprensione anche il prossimo lancio della nuova app di DocMorris: in uscita per la fine dell’anno, la piattaforma digitale farà perno sulla ricetta dematerializzata (al via in tutto il Paese dal 2021) per consentire ai possessori di inviare le loro prescrizioni in una farmacia “tradizionale” oppure in una online. Nel pacchetto, anche una serie di servizi tra i quali – guarda caso – il teleconsulto a distanzaUn’app con le stesse caratteristiche sarà lanciata nel nuovo anno anche in Svizzera, con il marchio Zur Rose.

 

 

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