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Online, l’onda lunga non si arresta. Ma un “e-shopper” su due trova i prezzi alti

Consumatore

Non si arresta neanche dopo la fine del lockdown la crescita dell’e-commerce, in farmacia così come negli altri canali del retail. Lo fanno capire in misura indiretta i dati relativi alle spedizioni via corriere generate dalle transazioni online: nei sette giorni che vanno dal 26 giugno al 3 luglio, il totale dei recapiti relativi ad acquisti effettuati nella categoria “farmacia” supera del 14% il numero registrato nel periodo 15-22 febbraio, appena prima che scattasse l’emergenza epidemica. L’elaborazione arriva da Qaplà, piattaforma software utilizzata da un centinaio di trasportatori nazionali e internazionali, che a intervalli regolari fotografa volumi e tendenze delle spedizioni generate dall’e-commerce.

 

La crescita dell’online in base alle spedizioni via corriere

 

La farmacia, peraltro, è tra i settori che mostrano il balzo più contenuto: cresce di meno soltanto il Pet (+7%), aumenta invece con evidenza ben maggiore la cosmesi, che tra 26 giugno e 3 luglio incrementa le spedizioni via corriere del 57% (sempre rispetto al 15-22 febbraio). «Nel complesso» tira le somme il report di Qaplà «nei primi sei mesi del 2020 gli e-commerce italiani hanno spedito il 50,3% in più dello scorso anno».

Suggeriscono gli stessi trend i dati provenienti dal Live Forum sul consumo digitale in Italia, organizzato il 7 ottobre in streaming da Netcomm, il consorzio per il commercio digitale che riunisce oltre 400 aziende del retail e dei servizi. Per esempio: a settembre, il 36,4% degli e-shopper (coloro che hanno effettuato almeno un acquisto digitale negli ultimi tre mesi) ha comprato online un prodotto che fino a quel momento aveva sempre cercato nei negozi fisici (+1,8% rispetto ad aprile). E uno su quattro (il 25%) dice di avere fatto nel mese almeno una spesa a distanza (ad aprile erano il 23,3%). Non mancano però segnali di insoddisfazione: cresce nettamente, infatti, la quota di consumatori digitali che trova i prezzi dell’online più alti (a settembre sono il 42%, erano il 28% ad aprile).

Più in generale, dice ancora Netcomm, i volumi delle transazioni online sono cresciuti negli ultimi 12 mesi del 15,4%, la frequenza di acquisto da parte dei consumatori digitali è cresciuta del 79%. E il recapito a casa o in ufficio resta ancora il preferito, da oltre il 93% degli utenti.

Anche i pagamenti si fanno sempre più contactless: carte di credito, prepagate e bancomat sono usate più di prima da circa il 15-19% degli acquirenti, così come buoni sconto digitali (14% circa) e app su smartphone (14,7%). Viceversa il contante (pagamento in contrassegno) è utilizzato solo dal 30% dei consumatori digitali. La metà dei quali, dice ancora Netcomm, vorrebbe che anche il negozio di quartiere imboccasse deciso la digitalizzazione: al 49% piacerebbe ordinare i prodotti a distanza e riceverli direttamente a casa, il 43% preferirebbe ritirare rapidamente nel punto vendita la merce comprata online e il 33% chiede di pagare solo con carte o smartphone.

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