In Italia è in sovrappeso il 19% dei bambini di età compresa tra gli 8-9 anni, gli obesi sono il 9,8% e i bimbi affetti da obesità grave sono il 2,6%. Minime le differenze tra maschi e femmine, con i primi in leggera prevalenza tra gli obesi (19,1% vs 13,5%) e le bambine davanti per sovrappeso (21,4% vs 19,2%). I dati arrivano dall’edizione 2023 di Okkio alla Salute, l’indagine annuale coordinata dal Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e promozione della salute (Cnapps) dell’Istituto superiore di sanità, e forniscono alla farmacia dei servizi una vera e propria “traccia” del lavoro che si può impostare in tema di prevenzione e corretti stili di vita.
Okkio alla Salute 2023, lo stato ponderale nei bambini e nelle bambine di 8-9 anni
Il campione sul quale sono state condotte le osservazioni è costituito da circa 50mila bambini e 45mila genitori e dalla prima indagine (risalente al 2008/2009) a oggi il sovrappeso mostra un andamento in significativa diminuzione, mentre l’obesità risulta in leggero aumento dopo alcuni anni di stabilizzazione. Il dato più interessante però riguarda le prevalenze ponderali a livello regionale: si va dal 15,3% (sovrappeso più obesità) della provincia di Bolzano al 43,2% della Campania, con le regioni del Mezzogiorno ubicate in prevalenza nella parte bassa della graduatoria (quindi con tassi di eccesso ponderale più elevati).
Sovrappeso e obesità, i tassi regionali
Dalle interviste ai genitori (condotte mediante questionario), si ricava che quasi 2 bambini e bambine su 5 non fanno una colazione adeguata al mattino, più della metà consuma una merenda abbondante a metà mattina, 1 su 4 beve quotidianamente bevande zuccherate/gassate e consuma frutta e verdura meno di una volta al giorno. Anche qui, inoltre, emerge un gradiente geografico Nord-Sud con prevalenze di eccesso ponderale più elevate nelle bambine e nei bambini residenti nell’Italia meridionale.
Abitudini alimentari dei bambini: differenze regionali
Eloquenti anche i dati sull’attività fisica: un bambino su 5 non ne ha fatta nel giorno precedente l’intervista, più del 70% non si reca a scuola a piedi o in bicicletta e quasi la metà trascorre più di due ore al giorno davanti alla tv, al tablet o al cellulare. Pure in questo caso, inoltre, le differenze che si riscontrano a livello regionale vedono le regioni meridionali con tassi di prevalenza mediamente più elevati.
Attività fisica regolare, differenze regionali
Anche le condizioni socio-economiche delle famiglie e l’educazione impartita dai genitori hanno un impatto sull’eccesso ponderale e sullo stile di vita dei bambini. Tra le madri di bambini in sovrappeso od obesi, il 45% pensa che il proprio figlio sia sotto-normopeso; il 59,6% delle madri di bambini fisicamente poco attivi ritiene che il figlio svolga attività motoria adeguata; il 73% delle mamme di bambini in sovrappeso od obesi ritiene che la quantità di cibo assunta dal proprio figlio non sia eccessiva. E ancora: tra i bimbi che dormono meno di 9 ore al giorno, quelli in sovrappeso e/o obesi sono il 34,6%, a fronte di un 27,7% tra coloro che dormono 9 o più ore al giorno.
Ore di sonno, le differenze regionali
I dati che mette sul tavolo l’edizione 2023 di Okkio alla Salute, in sostanza, confermano la persistenza tra i bambini di stili di vita non salutari, come abitudini alimentari errate, attività fisica insufficiente, sedentarietà, errata percezione delle condizioni di salute e altri potenziali fattori di rischio. Con una diffusione più evidente nelle regioni del Sud rispetto al Nord e Centro e tra le famiglie in condizioni
più svantaggiate. E nonostante si tratti di fattori di rischio modificabili, dal 2008 a oggi non si sono osservati grandi cambiamenti negli stili di vita. «Scuola, famiglia e professionisti della sanità» sottolinea in chiusura Giovanni Capelli, direttore del Cnapps «possono svolgere un ruolo importante nella prevenzione e cura dell’obesità e nella promozione di stili di vita salutari».(r.v.)