Come il canale farmacia, anche la gdo si avvicina al traguardo di metà anno con vendite dall’andamento bipolare, positivo a valori ma negativo a volumi. Lo dice l’aggiornamento di maggio dell’Osservatorio di NielsenIQ sullo stato del Largo consumo in Italia: nell’ultimo mese il fatturato della grande distribuzione organizzata (tutti i canali considerati) ha toccato i 7,2 miliardi di euro, che su base annua significano un incremento dell’8,9%; il grocery, in particolare, cresce a valori del 9,3% ma a volumi perde il 3,1%, così come la farmacia – nei primi cinque mesi dell’anno – ha visto i ricavi aumentare dell’1%, ma i pezzi venduti contrarsi del 4%.
Nel caso della gdo il calo si spiega in massima parte con i rincari dei prezzi: a maggio, dice NielsenIQ, l’indice dell’inflazione teorica si è assestato sul 14,1%, tre decimi di punto in calo rispetto ad aprile. L’inflazione reale però, quella misurata sui prezzi dei prodotti che gli italiani mettono nel carrello della spesa, si è fermata al 12,4%. La differenza – 1,7 punti – è data dalle scelte di acquisto dei consumatori, che per risparmiare hanno tagliato alcuni acquisti oppure li hanno mantenuto ma hanno ripiegato su prodotti meno cari o dai formati più convenienti.
La ricerca di convenienza degli italiani non sembra invece penalizzare alcuni canali della gdo rispetto ad altri, perché a maggio risultano tutti in crescita: supermercati e superstore +9,4%, discount +9,1%, Iper sopra i 4.500mq +8,4%, Libero Servizio +7,8%, specializzati casa e persona +6,6%. Nemmeno le promozioni sembrano incidere, dato che la quota di prodotti a promo acquistati nel mese (22,9%) è inferiore di appena lo 0,2% al valore del maggio 2022. Si fa invece sentire il peso della marca privata, che in tutto il Largo consumo (cioè inclusi tutti i canali, doscount compresi) genera ormai il 31,9% delle vendite.
Per quanto concerne le categorie di prodotto, infine, anche in maggio i due gruppi che mostrano gli aumenti più importanti a valori rimangono il Pet (+16,6%) e il Cibo confezionato (+8,3%); a volumi, invece, l’unica categoria che registra un trend positivo è il Food Confezionato (+4,2%), mentre tutte le altre mostrano una tendenza negativa, in particolar modo il Cura della persona (-8,2%) che mostra difficoltà crescenti anche nel canale farmacia.