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Negozi di prossimità in affanno, online vincente grazie alla “convenience”

Consumatore

Non c’è solo la farmacia a cercare il rimbalzo che inverta davvero la fase calante imboccata nell’ultimo mese dai consumi di etico e senza ricetta. Nella vasta arena del commercio anche i negozi di prossimità stanno mostrano da qualche settimana crescente affanno, al punto che negli ultimi 15 giorni le vendite (a parità di rete, cioè senza variazioni nel totale dei punti vendita) hanno messo il segno meno rispetto al periodo corrispondente del 2019: -2,9% nei sette giorni che vanno dall’1 al 7 giugno, -3,9% nella settimana 8-14. L’analisi arriva da Nielsen, che in una tabella particolarmente eloquente mette a confronto gli affanni del commercio di prossimità (negozi tra i 100 e i 399 mq) con i successi dell’e-commerce, sempre extra-farmacia ovviamente.

 

E-commerce vs negozio di prossimità: il concetto di convenience

 

Il grafico, in sostanza, rivela che nella fase 2, quando cioè molte attività commerciali hanno cominciato a riaprire, gli italiani non hanno abbandonato in massa gli acquisti online, anche se una certa fluttuazione comunque c’è stata. Per spiegare il fenomeno gli analisti di Nielsen hanno fatto ricorso al concetto di “convenience” ben distinto da quello di convenienza, dove entrano in gioco leve come prezzi e sconti. «Con il termine convenience invece» spiega Stefano Cini, marketing analytics director di Nielsen «facciamo riferimento a una sfera più ampia di vantaggi, che comprendono il tempo risparmiato per fare la spesa e magari investito nella famiglia o nel tempo libero, la comodità del recapito a casa degli acquisti e altro ancora».

Il concetto di spesa “convenient” si impone anche per i travagli che invece caratterizzano i percorsi di acquisto tradizionali. Un’indagine sempre di Nielsen ma un po’ meno recente (inizi di aprile) rivelava che durante il lockdown il 47% degli italiani (quasi uno su due) aveva dovuto rinunciare almeno una volta a fare la spesa nei negozi fisici abituali e il 22% (quasi uno su quattro) l’aveva fatto per la coda che obbligava a lunghe attese. Sia chiaro, durante il distanziamento anche le piattaforme di e-commerce della gdo hanno costretto a lunghe attese e perfino a rinunce, però un conto è farle a casa e un altro per strada. E anche questa diventa convenience.

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