Negli Usa la prima catena di farmacie non convenzionate con le assicurazioni: vende solo generici a forfait mensile
Si chiama Ro, è una delle tante startup che affollano il mercato della distribuzione farmaceutica americana, ma come la nota Pillpack di Amazon non è la solita farmacia online. Di fatto, la si può definire la prima catena statunitense di farmacie non convenzionate, a patto di adattare la definizione alla realtà sanitaria Usa. Racconta di questo esperimento non privo di incognite un articolo pubblicato ieri dal canale d’informazione economica Cnbc: nata come spedizioniere online di farmaci generici per la disfunzione erettile, Ro è oggi una piccola catena di tre farmacie fisiche (dieci entro la fine dell’anno) che vende farmaci soltanto “out of pocket”, cioè in regime privato. Perché non è convenzionata con nessuna delle compagnie di assicurazione che negli Stati Uniti coprono le spese degli americani per farmaci e cure.
Sarebbe però un errore considerare Ro una farmacia per ricchi. Semmai è vero il contrario: perché vende e recapita a casa soltanto generici – commercializzati con il proprio marchio – con un tariffario a “forfait” che su più di 500 equivalenti prevede un prezzo forfettario di 5 euro al mese per farmaco, compreso il recapito. Poiché non ha contratti con le compagnie sanitarie, inoltre, Ro può anche offrire un servizio di teleconsulto a distanza con un medico, che nel caso emette ricetta (costo aggiuntivo 15 dollari) e consente di ricevere a casa il generico con obbligo di prescrizione.
Come spiega l’articolo della Cnbc, l’offerta di Ro si mostra competitiva soprattutto nei confronti di chi non ha copertura sanitaria, oppure è assistito ma non su tutte le terapie farmacologiche o ancora ha una polizza che prevede franchigie piuttosto elevate (sotto alle quali il costo dei farmaci è a suo carico). Non a caso, ricorda il magazine, negli Usa ci sono società – come GoodRx – che propongono carte-sconto alle famiglie senza assicurazione. In più, la startup beneficia di un recente provvedimento del presidente Trump che ha rimosso il divieto che impediva alle farmacie di mettere in evidenza i farmaci dai prezzi più convenienti.
I piani della catena, così, sono di partire dai farmaci più comunemente prescritti dai medici statunitensi, come metformina e atorvastatina. «Recapitare a casa i farmaci salvavita al prezzo più conveniente» dichiara il ceo dell’azienda, Zachariah Reitano «ci avvicina all’obiettivo di diventare la prima scelta dei pazienti». Come detto, attualmente Ro consegna da tre farmacie “fisiche”, che dovrebbero diventare dieci entro la fine dell’anno. Nel caso la startup cominciasse a lavorare gli ordini anche nelle ore notturne, ipotizza Cnbc, potrebbe diventae un concorrente temibile anche per Pillpack, la farmacia online di Amazon.
Non mancano però le incognite: Ro, per cominciare, sta assumendo medici prescrittori da integrare nei propri organici quando la maggior parte delle altre compagnie preferisce ricorrere a risorse esterne. In secondo luogo, il mercato che intende aggredire è quello dei farmaci per anziani e pazienti cronici, che spesso hanno il proprio medico di famiglia e si rivolgono a lui quando hanno bisogno di una ricetta. La catena, osserva Cnbc, dovrà quindi rendersi familiare a questi curanti e convincerli a spedire le ricette a lei piuttosto che a una farmacia Walgreens o Cvs. «Per far scattare adeguate efficienze di scala» osserva l’analista di mercato Stephen Buck «Ro dovrà aggiudicarsi decine di milioni di prescrizioni. Se i clienti apprezzeranno il servizio, potrebbero essere in grado di riuscirci abbastanza velocemente».
Molto dipenderà dall’accoglienza che i medici riserveranno al nuovo arrivato. Alcuni, ricorda Cnbc, mantengono forti perplessità per le farmacie come Ro, che definiscono distributori di medicine con menù da ristorante. Spesso, c’è dietro il timore che il paziente finisca per allentare la propria relazione con il suo medico. Tra i curanti che lavorano nella telemedicina, invece, prevalgono altre considerazioni: le farmacie online consentono di assistere i pazienti a distanza e quindi non inondano gli ospedali di ricoveri inutili. Per Reitano, la sanità in remoto permette di raggiungere i pazienti delle aree rurali, spesso ditanti molti chilometri dal medico più vicino. «Così» ha ricordato «si allarga l’accesso alle cure dove non ci sono servizi a sufficienza».