Non giriamoci attorno: tutti i farmacisti riconoscono l’importanza della formazione tranne poi viverla spesso come un peso, un impegno che solo con difficoltà si incastra tra turni, urgenze e carichi di lavoro. Il problema non è la mancanza di volontà, è il tempo: la complessità è cresciuta e le responsabilità pure, e così diventa sempre più difficile pensare alla formazione come a un impegno che non sia soltanto occasionale. Servirebbe qualcosa di diverso, qualcosa di più leggero, continuo, amalgamato con il lavoro di tutti i giorni. Ed è qui che l’intelligenza artificiale, usata bene e con criterio, può aiutarci. Può essere il tutor digitale del nostro team, che entra in azione quando serve e come preferiamo.
Non va dimenticato, infatti, che il bisogno principale di farmacisti e collaboratori è quello di imparare ciò che serve e quando serve. Quindi, la modalità formativa che meglio si adatta alle loro esigenze è il “micro-apprendimento”: piccoli momenti di formazione, frequenti, contestuali, ripetibili. Ed è proprio qui che strumenti come ChatGPT e simili possono fare la differenza. Oggi aggiornarsi non significa solo “sapere più cose”, ma collegare informazioni diverse, spiegare concetti complicati in modo chiaro, adattare il linguaggio a seconda di chi si ha davanti, prendere decisioni rapide e al tempo stesso ponderate. Il problema quindi non è quello di trovare contenuti formativi – ce ne sono fin troppi – ma cosultarli nel momento giusto, quando servono davvero.
Chiariamolo subito: l’AI non è una fonte scientifica, non prende decisioni cliniche, non ha responsabilità professionale, non conosce il singolo paziente. Il suo valore sta altrove: è un tutor sempre disponibile, che aiuta a studiare, stimola a ragionare, facilita la comprensione, simula casi che poi si realizzano effettivamente al banco.
Uno dei problemi dell’apprendimento è il linguaggio. Molti concetti sono scientificamente corretti ma difficili da spiegare. Altri sono chiari nei manuali ma impossibili da trasferire al cliente senza risultare freddi o incomprensibili. L’AI può funzionare come un traduttore: si prende un concetto complesso e gli si chiede di spiegarlo in modo più semplice, più chiaro, più spendibile al banco.
Puoi anche farti interrogare dall’AI, allenandoti senza ansia da prestazione, con la libertà di sbagliare e riprovarci. Questo aspetto è tutt’altro che trascurabile, soprattutto per i collaboratori più giovani o meno sicuri di sé. Puoi allenarti sulle domande “scomode”, quelle che al banco ti mettono in difficoltà: le obiezioni sul prezzo, i dubbi sull’efficacia, lo scetticismo verso gli integratori o i servizi.
Uno degli usi più interessanti è la simulazione di casi pratici. La farmacia è fatta di persone, non di schede prodotto. Ogni cliente porta con sé bisogni diversi, aspettative, timori, convinzioni personali. Simulare un caso pratico significa allenare il ragionamento, non la memoria meccanica. Significa imparare a fare le domande giuste, a collegare sintomi e necessità, costruire una proposta consulenziale che abbia senso.
ChatGPT può impersonare clienti di ogni tipo: dal paziente cronico allo sportivo, dalla persona anziana al cliente iper-informato che ha già googlato tutto. Ogni simulazione diventa un esercizio di problem solving, utile sia per chi è all’inizio sia per chi ha già esperienza.
L’AI non serve solo al singolo collaboratore. Può diventare un aiuto anche per il titolare o il direttore: può aiutare a strutturare mini percorsi di formazione interna, a organizzare momenti di confronto, a stimolare il team su temi specifici senza dover per forza organizzare sessioni formali e impegnative. Bastano pochi minuti al giorno per mantenere viva l’attenzione, migliorare il linguaggio condiviso e rafforzare l’identità consulenziale della farmacia.
Esempi pratici: prompt pronti all’uso
Per iniziare subito a sfruttare l’AI come tutor, ecco alcuni esempi concreti di prompt che puoi usare in farmacia. Per approfondire un argomento:
● “Spiegami il meccanismo d’azione degli omega-3 come se dovessi spiegarlo a un cliente che non ha conoscenze scientifiche”
● “Dammi tre livelli di spiegazione sulla differenza tra probiotici e prebiotici: una tecnica, una intermedia e una per il pubblico”
Per allenarsi alla vendita:
● “Simuliamo una consulenza: sei un cliente che cerca un integratore per la stanchezza primaverile ma è scettico sull’efficacia. Io sono il farmacista”
● “Interrogami sulla categoria degli integratori per il benessere articolare con 5 domande di difficoltà crescente”
Per gestire obiezioni:
● “Quali sono le 5 obiezioni più comuni che un cliente potrebbe fare sugli integratori alimentari? Per ognuna, dammi una risposta efficace da usare al banco”
● “Fammi da cliente difficile: sei una persona anziana che non si fida dei servizi in farmacia e preferisce andare dal medico per tutto”
Per preparare il team:
● “Crea un quiz a risposta multipla con 10 domande sul corretto uso dei dispositivi per l’aerosolterapia”
● “Dammi uno schema per una mini-formazione di 15 minuti sui nuovi servizi professionali in farmacia, con punti chiave e possibili domande del team”
Questi prompt sono solo un punto di partenza: l’importante è adattarli alle esigenze specifiche della tua farmacia e del tuo team.
Gli esempi che abbiamo visto sono solo la punta dell’iceberg. Ci sono tanti altri modi in cui l’AI può supportare il tuo percorso di miglioramento quotidiano come farmacista. Una delle applicazioni che trovo più utili nel mio lavoro è usarla per gestire i paper scientifici: quei lunghi articoli in inglese che vorresti leggere ma che richiederebbero ore. Con l’AI puoi tradurli, riassumerli ed estrarre i punti chiave in pochi minuti. Lo stesso vale per i video di YouTube: strumenti come NotebookLM permettono di inserire semplicemente il link e ottenere un riassunto dettagliato dei contenuti.
In definitiva, il punto è semplice: a noi servono le informazioni essenziali, quelle che possiamo fissare nella mente e poi usare concretamente. L’AI ci aiuta proprio in questo, a fare da filtro intelligente tra l’infinita mole di contenuti disponibili e ciò che ci serve davvero

