Skin ADV

Mediobanca/2 – Anche nella distribuzione intermedia c’è un paradosso che mina la sostenibilità

Filiera

Così come la farmacia, anche la distribuzione intermedia del farmaco deve fare i conti con un paradosso che macchia di incertezza il suo futuro. Perché a fronte di ricavi sul farmaco che negli ultimi quindici anni sono calati drasticamente (non soltanto per l’erosione della spesa territoriale, ma anche per la sforbiciata ai margini che dal 2010 ha abbassato la quota-parte del grossista dal 6,7 al 3%), i costi logistici sono invece aumentati. Questa la fotografia che arriva dal report con cui l’Area studi di Mediobanca (l’istituto di credito fondato nel 1946 da Raffaele Mattioli ed Enrico Cuccia) ha messo in ordine numeri e dinamiche della farmacia: la parte più cospicua dell’analisi punta la lente sulla distribuzione finale (Pharmacy Scanner ha già fornito una panoramica delle principali evidenze della ricerca la settimana scorsa), ma i ricercatori di Mediobanca dedicano un capitolo anche al segmento intermedio, di cui vengono analizzate dinamiche e prospettive.

Spiccano innanzitutto le concentrazioni: oggi operano in Italia poco più di 50 distributori, nei primi anni ’90 erano 250 circa; nel 2008 le prime dieci aziende per fatturato totalizzavano il 57% del mercato, oggi rappresentano il 78% (e le prime cinque sono cresciute dal 45 al 56%). Nonostante la progressione tuttavia, l’Italia continua a distinguersi nettamente dai Paesi vicini: nel Regno Unito le prime cinque società rappresentano l’80% del mercato, in Francia il 90% e in Germania addirittura il 99%. «In Italia quindi» scrive Mediobanca «il modello della distribuzione intermedia mantiene ancora le caratteristiche della competizione locale o regionale, con un ruolo significativo delle cooperative dei farmacisti».

Intanto però l’attività logistica si è fatta sempre più complessa: la distribuzione intermedia rifornisce oggi quattro canali (ospedali 52% delle referenze, farmacie 24%, altri grossisti 22% e home delivery, che comprende sia l’e-commerce sia la consegna a domicilio del farmaco ospedaliero, 2%) e gestisce circa circa 30mila referenze tra farmaci ed extrafarmaci; ma tra il 2018 e il 2021 il numero di confezioni trasportate è aumentato del 23,3%, quello delle referenze che richiedono il “sotto zero” è passato  dall’1 al 3% e la fascia 2-8 gradi dal 9% al 15% e la quota dei prodotti con tetto di conservazione a 25 gradi si è ridotta dall’87 al 78% .

Le imprese del comparto hanno cercato di rispondere alla crescente complessità con la razionalizzazione (a fronte di un incremento di quasi un quarto delle confezioni trasportate, le spedizioni sono aumentate soltanto del 4,4%) ma per Mediobanca è prevedibile che i grandi distributori risponderanno alla continua erosione dei “mark-up” con ulteriori concentrazioni del mercato, così come con integrazioni a valle (catene di farmacie) e a monte (farmaci e prodotti healthcare a marchio).

Restano comunque le asperità che discendono dal tipo di attività svolta dalle imprese del settore, che dovranno continuare a far fronte a «condizioni economiche sfidanti» e al contempo garantire consegne tempestive (oggi, osserva Mediobanca, il “lag” tra ordine e consegna si aggira attorno alle tre ore), capillarità del servizio, ampiezza ed eterogeneità della gamma (dove coabitano farmaci di elevato valore unitario come gli antitumorali e prodotti di modesto valore), variabilità dei flussi.

«Quelli che arrivano da Mediobanca sono numeri che fanno riflettere» è il commento di Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi «anche perché confermano quello che diciamo da tempo. Oggi poi gli aumenti dei costi energetici e il trasporto dei vaccini ha aggravato le difficoltà delle imprese del settore, che continuano comunque ad assicurare un servizio d’eccellenza. Occorre allora insistere con la politica perché arrivino aiuti per il comparto, ma si deve anche lavorare sulla fedeltà dei farmacisti alla loro cooperativa: non è più concepibile che ogni farmacia abbia sette od otto grossisti, così come è un lusso non più sostenibile garantire quattro o cinque consegne a ogni cliente».

Altri articoli sullo stesso tema