Masci (Lloyds Farmacia): digitalizzare il patient journey? Servono risorse

Interviste

Vincenzo Masci, direttore acquisti & marketing Gruppo Admenta: in Germania la ricetta digitale è all’orizzonte e le farmacie corrono ad attrezzarsi con app e strumenti digitali che accorciano e semplificano il percorso della ricetta. In Italia Lloyds Farmacia è stata tra le prime a muoversi sul digitale, pensa che anche da noi ci saranno a breve innovazioni dello stesso genere?
In Italia la farmacia non può ricevere le ricette direttamente dal medico, neppure via digital. Il motivo – come sappiamo – è quello di evitare a monte accordi illeciti tra medico e farmacista e accaparramenti, vietati dal codice deontologico. E poi c’è questione privacy, più che mai delicata visto che parliamo di dati sanitari.

Anche in Germania la legge vieta che il medico spedisca ricette al farmacista, e le norme sulla privacy sono le stesse perché le ha detta l’Ue. Eppure là il primo pensiero quando si è cominciato a parlare di e-prescription è stato: come semplifico il “patient journey”?
Per accelerare e migliorare il patient Journey non basta avere accesso alla ricetta elettronica, bisogna essere in grado di implementare un sistema di prenotazione e fast delivery, che la farmacia singolarmente non riesce a fare, se non con metodi che potremmo definire “artigianali”, ossia il farmacista che recapita personalmente a casa del paziente.

Lloyds Farmacia invece?
Con la nuova app abbiamo lanciato il servizio di consegna a domicilio, che rientra nel nostro progetto di sviluppo della farmacia dei servizi: se è necessario il promemoria cartaceo, viene consegnato in farmacia. Per disporre di strumenti di questo tipo, però, servono risorse e capacità: non si deve sottovalutare l’impatto organizzativo e strutturale, in settori complessi come la salute e la prevenzione non basta una legge per far scattare l’innovazione. Un’app evoluta come quella di LloydsFarmacia comporta investimenti ad hoc e la selezione di partners affidabili, con cui sviluppare progetti specifici, il che è realmente possibile solo se dietro c’è un reale network di farmacie.

Il promemoria su carta, comunque, avrà vita breve: i medici spingono per togliersi dai piedi l’incombenza e il Servizio sanitario nazionale ha capito quanto si può risparmiare azzerando l’analogico…
Senza promemoria cartaceo sarà più facile organizzare i servizi di cui stiamo parlando, ma dovrà essere sempre il paziente a comunicare alla farmacia il numero della ricetta, non il medico. E poi bisognerà vedere le scelte che si faranno nelle diverse regioni: in Emilia-Romagna, dal 1° luglio gli assistiti potranno accedere al proprio fascicolo sanitario direttamente dallo smartphone, passando dall’area dedicata all’erogazione della ricetta. E il farmacista potrà consultare i dati di sua pertinenza con credenziali specifiche. Anche in Lombardia è iniziata una sperimentazione attraverso un’app realizzata dalla Regione. In ogni caso è bene ricordarlo e confermarlo, il collegamento medico-farmacia, non è mai previsto e permesso. Nelle Regioni in cui il processo di dematerializzazione della ricetta è già in atto, abbiamo già lanciato la nostra nuova App dei Servizi che dà al paziente la possibilità di inviare la ricetta elettronica al farmacista con un semplice codice. Vedremo se le altre farmacie seguiranno il nostro esempio.

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