L’importante ruolo del farmacista a supporto del paziente con sindrome da occhio secco

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La secchezza oculare è una malattia: nota come sindrome da occhio secco (o dry eye disease, DED) è una delle più frequenti nella pratica oftalmologica ed è caratterizzata da una perdita di omeostasi all’interno del complesso sistema che costituisce la superficie oculare1.

Quali sono i fattori di rischio?

Numerosi sono i fattori di rischio, generali e locali 1. Tra i primi, in particolare, l’età, il sesso, le patologie autoimmuni e l’etnia 1. La DED è diagnosticata più frequentemente in età avanzata a causa della progressiva involuzione delle ghiandole lacrimali e delle attività neurotrofiche che ne regolano la secrezione, ma anche per l’aumentato uso di farmaci nella popolazione anziana. La prevalenza della DED è anche maggiore nei pazienti affetti da patologie autoimmuni, come la sindrome di Sjögren e le connettiviti 1.
Tra i fattori di rischio locali più costantemente associati alla DED figurano, invece, le condizioni ambientali sfavorevoli, l’uso di varie categorie di farmaci, l’impiego di lenti a contatto e l’utilizzo di computer e videoterminali 1.

È vero che le donne sono più soggette a sindrome da occhio secco?

La secchezza oculare colpisce soprattutto le donne, arrivando a interessare il 50% delle over 45 e fino al 90% delle donne in menopausa⁷ e fastidi tendono a essere più frequenti con il passare degli anni. Le donne in gravidanza o in menopausa sono il gruppo più numeroso tra i pazienti che soffrono di secchezza oculare⁷. Nei primi anni della menopausa il disturbo è controllabile, ma dopo tale periodo la disfunzione delle ghiandole lacrimali diventa irreversibile. ⁷

Le generazioni femminili attuali, inoltre, hanno in media uno sviluppo ormonale molto anticipato⁷: ciò significa che il periodo della menopausa potrà avvenire più precocemente, con conseguenze disidratanti che coinvolgono vari distretti, fra cui anche quello oculare.⁷

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Anche condizioni ambientali e l’utilizzo prolungato dispositivi digitali possono provocare secchezza oculare?

Certo, vivere in città comporta una maggiore esposizione allo smog, che oltre a essere correlato alla congiuntivite allergica e alle patologie respiratorie è causa di occhio secco4. Infatti, l’inquinamento atmosferico derivante dal traffico automobilistico può provocare l’infiammazione della superficie oculare e altri sintomi di disagio che sono stati correlati alla DED4.

Anche l’uso di cellulari, pc e tablet può essere un fattore di rischio che contribuisce ad anticipare l’insorgenza della malattia dell’occhio secco4.

Cosa può consigliare il farmacista ai pazienti con secchezza oculare?

Il film lacrimale rappresenta una specie di barriera liquida e dinamica, che nutre e protegge la superficie oculare da polvere, vento, dalla disidratazione, dai mille fattori esterni che possono creare fastidi a livello oculare. La ridotta secrezione lacrimale è la causa principale della sensazione di occhio secco, e provoca maggiore esposizione dell’occhio nei confronti dell’ambiente esterno e maggiore predisposizione a irritazioni e infezioni⁷.

Per questo è importante fare una diagnosi tempestiva e, soprattutto, iniziare per tempo le adeguate terapie sostitutive lacrimali a base di acido ialuronico, o altre lacrime artificiali, o mediante l’assunzione per via orale di integratori⁷ specifici.

L’acido ialuronico è una sostanza naturalmente presente negli occhi3, che può essere un ottimo alleato, in quanto:

– migliora l’idratazione rallentando l’evaporazione delle lacrime3

– migliora la stabilità e la permanenza del film lacrimale3

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Per proteggere gli occhi dallo smog, inoltre, sostituti lacrimali a base di ectoina e/o di acido ialuronico potrebbero essere la soluzione per alleviare i fastidi agli occhi provocati da fattori esterni ed ambientali. L’ectoina è una molecola naturale con proprietà antinfiammatorie in grado di proteggere l’occhio dall’azione dannosa degli allergeni e di altri fattori esterni5. Ha, infatti, la capacità di richiamare intorno a sé una grande quantità di acqua formando una vera e propria “barriera” idratante protettiva che rafforza lo strato lipidico del film lacrimale5.

L’acido ialuronico potrebbe essere una valida risposta anche per secchezza oculare provocata da un uso prolungato di dispositivi digitali. Infatti, migliora l’idratazione e la lubrificazione degli occhi stabilizzando la superficie oculare6 e, grazie alle sue proprietà mucomimetiche, simili a quelle del film lacrimale, forma un rivestimento protettivo e duraturo per le lacrime3.

Proteggiamo quindi i nostri occhi a qualsiasi età, è importante!

Bibliografia:

  1. Fascicolo_Malattia dell’occhio secco_Dalla definizione alle strategie terapeutiche
  2. TFOS DEWS II pathophysiology report. The Ocular Surface 15 (2017); 438-510
  3. N. Pescosolido et al., I principi terapeutici nella sindrome da disfunzione lacrimale 2010
  4. Zhong et al., Association between Dry Eye Disease, Air Pollution and Weather Changes in Taiwan, International Journal of Environmental Research and Public Health, 2018
  5. Moffa A. eta al., Gli effetti della somministrazione topica di ectoina a livello delle alte vie aeree. ilmedicopediatra 2019;28(3):31-5
  6. Aragona P. et al., Long term treatment with sodium hyaluronate-containing artificial tears reduces ocular surface damage in patients with dry eye. Br J Ophthalmol. 2002 Feb; 86(2): 181–184.
  7. Centro Italiano occhio secco https://www.centroitalianoocchiosecco.it/occhio-secco-e-menopausa/
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