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Lettera a Santa Claus di un farmacista titolare

Blog-notes

Caro Babbo Natale,

un anno incerto e impegnativo sta per finire e quello che lo segue promette di somigliargli. Ero convinto che nel 2018 avrei vissuto radicali e repentini cambiamenti, la verità è che non ho visto rivoluzioni anche se nell’aria percepisco che in effetti qualcosa sta lentamente mutando. Mi avevano detto che quest’anno le farmacie avrebbero partecipato tutte al gioco del Monopoli, per adesso mi pare che di giocatori ce ne siano ancora pochi.

Di solito ti scrivo per dirti quali regali vorrei sotto l’albero, ma confesso che quest’anno sono indeciso. Potrei chiederti un robot, ma se voglio me lo regala già (o quasi) lo Stato, con l’iper-ammortamento. Potrei forse chiederti qualche medicinale innovativo da mettere in farmacia, per ridare un po’ di valore alla mia collezione di farmaci (generici, consolidati e orfani) che continua a svalutarsi di anno in anno. Ma non lo faccio, perché so che le Regioni sbatterebbero la porta in faccia pure a te.

Potrei allora chiederti in dono qualcosa che mi aiuti ad accrescere i clienti della mia farmacia e a conservarli. Ora che ci penso, però, mi rendo conto che posso farlo senza neanche doverti scomodare: basterebbe applicare regole e strumenti del marketing, identificare le esigenze di salute delle persone che vivono nella mia zona e mettere in risalto l’offerta della farmacia. Occorrono attenzione e sensibilità per anticipare i bisogni dei clienti, per proporre loro ciò di cui hanno necessità prima ancora che capiscano che cosa gli serve. E queste qualità – scusami tanto – non le regala Babbo Natale.

Che chiederti, allora? Un pallottoliere nuovo di zecca, che mi aiuti a fare i conti e archivi le informazioni necessarie a governare l’azienda? No, come non detto: se cerco bene nel gestionale della farmacia e domando al mio commercialista, scopro che da qualche parte possiedo non un pallottoliere ma un gestionale con valanghe di fogli elettronici, che mi forniscono in tempo reale l’andamento dell’impresa, le performance dei vari reparti e la loro marginalità.

Che ne dici allora di un vestito nuovo per la mia farmacia, un bel restyling che rinfreschi l’immagine dentro e fuori? Già, hai ragione: prima di cambiare abito dovrei individuare un posizionamento strategico e quindi sviluppare in coerenza offerta, comunicazione in store e lay out della farmacia, magari d’intesa con il mio staff.

Caro Babbo Natale, sto cominciando a rendermi conto che non ho bisogno di nulla, le risorse che mi servono per affrontare il 2019 con ottimismo sono già nelle mie disponibilità e devo soltanto saperle utilizzare al meglio, con l’aiuto della mia squadra e dei miei consulenti. Il nuovo anno sarà impegnativo, ma se saprò cogliere le opportunità che il cambiamento comunque offre riuscirò a sorridere e a divertirmi, perché innanzitutto credo in questa professione.

Buon Natale

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