L’ecobiologia al servizio della pelle e del farmacista: intervista a Filippo Immè, gm di NAOS Italia
NAOS è sempre più presente nel canale farmacia con numeri in crescita. Matteo Verlato di Pharmacy Scanner ha intervistato Filippo Immè, General Manager di NAOS Italia.
Per chi ancora non vi conoscesse, vuole parlarci del Gruppo NAOS e dei suoi brand?
NAOS nasce oltre quarant’anni fa in Francia grazie all’intuito del suo fondatore Jean-Noel Thorel, farmacista e biologo francese che inizia a sperimentare e creare dei prodotti fondando un istituto di ricerca dal nome Ceredap. Da quel momento in poi NAOS si è sviluppata e oggi è una realtà che conta 130 Paesi nel mondo, con un fatturato che sfiora gli 800 milioni di euro ed è anche una fondazione. Secondo le stime di mercato siamo tra le prime 10 aziende indipendenti che operano nel mercato della dermocosmesi.
Al suo interno ha 3 marchi ben noti, corretto?
Esatto, NAOS è un company name, che al suo interno ha tre brand distinti accomunati dall’ecobiologia, che significa considerare la pelle da un lato un ecosistema, quindi capace di autorigenerarsi e dall’altro ha un approccio biologico alla cura della pelle. Mi spiego meglio: tutti gli ingredienti che noi usiamo per la formulazione dei nostri prodotti sono biomimetici, ovverosia mimano perfettamente le funzioni biologiche della pelle e sono polifunzionali, cioè svolgono più di una funzione nella pelle.
L’ecobiologia si declina, quindi, per quello che riguarda Bioderma come ecobiologia al servizio della salute della pelle e ci rivolgiamo prevalentemente ai dermatologi; per quanto riguarda invece Institut Esthederm, l’ecobiologia si declina al servizio della bellezza per preservarla nel tempo; in ultimo Etat Pur si declina allo skin minimalism e alla skincare personalizzata, con lo scopo di dare alla pelle solo ciò di cui ha realmente bisogno.
Tra i vostri prodotti più celebri, uno è il più noto a tutti perché ha rivoluzionato il mercato della detersione viso e sto parlando di SensibioH2O di Bioderma: possiamo ripercorrere insieme la storia di questo prodotto?
Sensibio nasce nel 1995, l’anno prossimo sarà il suo trentesimo anniversario e dovremo fare un bell’evento per celebrarlo. Oggi è il detergente struccante che fa parte della gestualità quotidiana di moltissime donne, nel mondo ne viene venduto uno al secondo e in Italia abbiamo una quota di mercato che si aggira intorno al 36%, siamo molto apprezzati dai consumatori e oggi, in farmacia, è il nostro prodotto più conosciuto. In termini distributivi copre il 70-75% delle farmacie: è decisamente il nostro prodotto di punta.
Da sempre NAOS si è focalizzata sull’invecchiamento cutaneo e possiamo definirla un’azienda pioniera sul tema della longevità, quali sono allora i vostri assi nella manica?
La longevità cellulare è per noi un tema di maniacale importanza che nasce dalla collaborazione tra Jean-Noel Thorel e Miroslav Radman, che è il fondatore del MedILS, un istituto di Spalato che lavora e ricerca le cause dell’invecchiamento. Da questa collaborazione prende il via il nostro progetto NAOS Aging Science. Miroslav Radman ha stravolto il paradigma secondo il quale l’invecchiamento fosse da ricercare solo a livello genomico perché ha poi condotto degli studi dove si è rivelato determinante, nel processo dell’invecchiamento, il proteoma: cioè il complesso di proteine che agisce nel preservare la salute della pelle nel tempo. In parallelo, i ricercatori di Naos hanno scoperto che esistono degli organismi estremofili, in grado cioè di sopravvivere sia a temperature altissime sia molto basse; hanno esposto questi microrganismi alle radiazioni notando che, anche se il loro Dna andava incontro a degradazione, in questi organismi interveniva un complesso di proteine che riparava i danni subiti; quindi il proteoma agiva come “ riparatore del danno” e da qui hanno sviluppato il prodotto Age Proteom, che nasce con l’obiettivo di dimezzare quel processo di invecchiamento.
NAOS Aging Science va poi ad abbracciare tutto il portafoglio di prodotti NAOS, includendo l’acqua micellare che rappresenta il primo gesto per la detersione, poi, all’interno di Esthederm, ci sono una serie di prodotti che hanno come obiettivo la protezione cellulare e così anche Etat Pur e Bioderma, che contengono degli attivi puri che agiscono a protezione della pelle.
Sappiamo però che NAOS non è solo trattamenti cosmetici domiciliari ma anche esperienza in cabina. Faccio riferimento in particolar modo a Institut Esthederm: vuole raccontarci un po’ di più di questo brand?
Institut Esthederm nasce come trattamenti in cabina: ci siamo quindi rivolti ai centri estetici e lì abbiamo riscosso un grande successo sia in Francia, sia in Italia. L’esperienza in cabina è quella che rende unico questo prodotto cioè è unica la possibilità di accompagnare un trattamento viso in cabina con un trattamento domiciliare, quindi esiste un continuum. Abbiamo poi trattamenti per l’esposizione solare, trattamenti che preparano la pelle e trattamenti per prolungare l’abbronzatura. Su Age Proteom abbiamo trattamenti in cabina che accompagnano quelli domiciliari, nati per preservare la salute della pelle e delle cellule. In cabina le estetiste sono molto contente perché i clienti sono soddisfatti dei trattamenti.
Invece con Etat Pur avete puntato a soluzioni personalizzate basate su specifiche richieste del consumatore?
Quando Thorel nel 1977 ha formulato i suoi primi concetti di ecobiologia, è partito dall’assunto che quando la pelle soffre, oltre che trattarla, bisogna rieducarla a vivere secondo la sua naturale biologia. E quale migliore approccio se non quello di sviluppare una linea di prodotti che si compone di attivi e moisturizer da utilizzare insieme per un trattamento personalizzato? Oggi sono molte le farmacie che danno questo tipo di supporto alle consumatrici che cercano cure personalizzate. Con Etat Pur abbiamo impersonato questo bisogno.
Ci avete fatto fare un veloce viaggio nel mondo NAOS. Grazie mille, andiamo ora nello specifico sulle proposte che avete per le farmacie: cosa fa NAOS a livello di comunicazione per aiutare le farmacie a far conoscere i propri brand?
Già nel 2024 abbiamo inserito tutta una nuova serie di prodotti che arricchiscono il nostro catalogo sia per Bioderma sia per Esthederm, poi comunichiamo molto con i dermatologi attraverso l’informazione medica e abbiamo 19 persone dedicate che visitano quotidianamente questi specialisti.
Per quello che riguarda la farmacia abbiamo grande interesse a consolidare il nostro posizionamento, chiarendo da dove veniamo, il nostro concetto di ecobiologia, il nostro approccio formulativo e come produciamo. Parlando anche di corporate social responsability, noi siamo una fondazione attenta sì ai ricavi, ma poi molti di questi ricavi vengono reinvestiti. Ci piace parlare anche di packaging in farmacia, abbiamo lavorato per ridurre l’utilizzo di plastica spostandoci verso l’uso di polietilene tereftalato e plastiche biodegradabili, abbiamo ridotto i cartoni e introdotto la politica del refill.
Altro aspetto importante: abbiamo rivisto la nostra proposizione di valore in farmacia cercando di patire dai reali bisogni del farmacista che oggi ha grandi sfide da affrontare perché il suo ruolo è in continua evoluzione e le farmacie devono cercare di stare al passo, innovandosi e noi possiamo supportare i loro bisogni.
Un’ultima domanda, dottore: cosa possiamo aspettarci dal gruppo NAOS nel prossimo futuro e cosa, per esempio, nel 2030?
Il nostro gruppo sarà sempre impegnato nell’innovazione, il tema dell’age management, cioè accompagnare le persone nel loro processo d’invecchiamento sarà per noi un tema predominante e svilupperemo prodotti a tale scopo. Ultimo ma non meno importante, avremo un’attenzione continua e spasmodica per la sostenibilità.
NAOS è un’azienda che si basa sull’ecosistema nella sua totalità e noi mensilmente compiliamo un sustainability report per essere sempre al corrente di quello che è il nostro impatto sull’ambiente, questo è diventato un tema molto importante anche per i consumatori che ormai prima di fare un acquisto vogliono capire qual è l’approccio etico d’ un’azienda.
Grazie per il tempo che ci ha dedicato, Filippo, e in bocca al lupo per il futuro di NAOS.