La pandemia si spegne, online in difficoltà. Amazon taglierà 18mila posti, il titolo perde il 49%

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Con la fine della pandemia i consumatori americani hanno ripreso a fare acquisti nei negozi fisici a discapito dei siti di e-commerce, che nei due anni dell’emergenza avevano beneficiato di un cospicui incrementi degli ordini. Per molti store online è arrivato il momento dei tagli e il discorso riguarda soprattutto Amazon, che dopo avere annunciato nel novembre scorso riduzioni del personale per circa 10mila posti di lavoro, nei giorni scorsi ha comunicato un ulteriore tranche di licenziamenti che riguarderà altri ottomila addetti. Risultato, alla Borsa americana le azioni del gruppo di Seattle sono scese dell’1,1%, portando così la perdita del titolo sui 12 mesi al 49%.

Un articolo del Wall Street Journal spiega in dettaglio le difficoltà che sta attraversando il colosso dell’e-commerce: Amazon è stato senz’altro uno degli e-commerce che più ha beneficiato della pandemia, dalla quale in un biennio ha ricavato vendite che normalmente si sarebbero concretizzate soltanto nel giro di diversi anni. Per stare al passo con la domanda, scrive il quotidiano economico, il gruppo ha pressoché raddoppiato la sua rete logistica, con l’assunzione di centinaia di migliaia di dipendenti. Ora che la domanda ha cominciato a calare e i clienti sono tornati a fare acquisti nei negozi fisici, Amazon ha avviato un’analisi della struttura dei costi per snellire le business unit meno redditizie.

Tra primavera ed estate, riporta il Wall Street Journal, il gruppo ha disposto la chiusura dei negozi fisici Amazon Books e Amazon 4-Stars e delle unità aziendali non redditizie come Amazon Care, la divisione che proponeva prestazioni sanitarie a distanza via app. Quanto ai licenziamenti, i tagli si concentrerebbero nel business dei dispositivi, nel reclutamento e nelle attività della vendita al dettaglio.

«Amazon ha già affrontato in passato momenti di incertezza e difficoltà» ha scritto nel blog del gruppo l’amministratore delegato, Andy Jassy, annunciando che i lavoratori interessati dai licenziamenti saranno avvertiti entro la fine di gennaio. Il Wall Street Journal, dal canto suo, avverte che Amazon non è l’unica società della digital economy che dovrà ridurre i posti di lavoro dopo essere cresciuta troppo velocemente durante la pandemia. Meta Platforms, la capogruppo di Facebook, ha dichiarato di recente che taglierà circa il 13% del proprio personale; Salesforce ha annunciato la dismissione del 10% dei suoi organici complessivi. Il co-amministratore delegato, Marc Benioff, ha ammesso che la società ha assunto personale in eccesso visto che durante la pandemia i fatturati schizzavano verso l’alto. «Me ne assumo la responsabilità» ha concluso.

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