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La fusione tra Cef e Unico investe anche le insegne dei network: nasce Q Farmacia

Filiera

Dopo la fusione di Cef e Unico in Q Farma, scatta il rebranding anche per il network Cef – La Farmacia Italiana, che per stare al passo con la joint venture cambierà l’insegna in Q Farmacia. È la più importante delle novità annunciate giovedì scorso, 4 dicembre, nell’evento bresciano che ha chiuso il tour in 14 tappe con cui la nuova società ha girato l’Italia per presentare ai farmacisti soci progetti e novità del 2026. E soprattutto i numeri d’avvio: «Più di 3.400 soci già saliti a bordo, il 51% da Cef e il 31,5% da Unione Farmaceutica Novarese, la principale cooperativa di Unico» ha detto Marco Giudici, direttore generale di Q Farma «e assieme arriviamo a una quota di mercato del 20%, che consolida il secondo posto nella classifica della distribuzione farmaceutica italiana, dietro a Comifar (22,7%) e davanti a So.Farma.Morra (8,9%) e Alleanza (8%). SDiamo l’unica società di proprietà di farmacisti tra le prime otto del mercato».

 

Le quote di mercato della distribuzione dopo la fusione Cef-Unico

 

«La fusione non è ancora in bolla al 100%» ha detto aprendo i lavori Pietro Benzi, vicepresidente di Q Farma «ma abbiano al nostro interno grandi personalità che ci faranno attraversare il guado». «Con questa operazione chiudiamo un percorso iniziato 15 anni fa» ha ricordato il presidente, Vittorino Losio «il nostro obiettivo è sempre quello di tutelare la farmacia libera e purtroppo in questi anni molte cooperative sono scomparse. Ma noi non possiamo lasciare la farmacia in balia di interessi che non sono quelli della professione. Per questo motivo, confesso che il mio sogno è che in futuro Q Farma, oggi spa, possa tornare a essere una cooperativa». Intanto la fusione procede e dopo un avvio laborioso la società sta recuperando quanto lasciato sul terreno nei primi due mesi. «Luglio è stato difficile» ha ammesso Losio «agosto pure, ma da settembre abbiamo ricominciato a recuperare e ottobre si è chiuso con un giro d’affari medio di quasi 10 milioni al giorno. Ma i farmacisti devono continuare a starci vicini e avere fiducia nei progetti che metteremo in campo: abbiamo un giro d’affari che ci pone tra le prime 50 aziende italiane di tutti i settori e siamo primi nella distribuzione del farmaco per numero di farmacie servite, oltre 12mila».

 

 

Tra le novità in arrivo, la principale per quanto concerne l’ambito retail è la nuova insegna del network di farmacie indipendenti che prima era di Cef: Q Farmacia, 1.200 esercizi aderenti ripartiti su due livelli di adesione, basic (737) e Top partners (443), in base a contratti differenziati. «Il passaggio alla nuova insegna» ha spiegato Emanuela Belloni, direttore Retail e Holding farmacie di Q Farma «riguarda tutte le farmacie del network ed è automatico, nel senso che a chi aveva la visibilità Cef – La Farmacia Italiana non verrà chiesto nessun contributo per il rebranding di Q Farmacia, che si tratti di visibilità interna o esterna. Oggi più che mai distintività e riconoscibilità sono due elementi essenziali per la farmacia. E le previsioni dicono che le aggregazioni in reti sono destinate ad allargarsi ulteriormente: nel 2028, è per esempio la stima di Iqvia, sarà affiliato in catene o network il 27% delle farmacie italiane». A spingere in questa direzione sono le leve dell’aggregazionismo: la condivisione di risorse e strategie, la riconoscibilità del punto vendita per il cliente attraverso il suo brand, l’incremento di competitività. Per tali ragioni, quindi, attrarre e fidelizzare sono i due obiettivi che il network intende perseguire nel nuovo anno e per raggiungerli sono già in cantiere diversi progetti. Per cominciare verrà rivisto il sito di e-commerce, che virerà nettamente sul “local commerce”. «Il cliente» ha spiegato Belloni «potrà acquistare soltanto dopo avere selezionato la farmacia di riferimento, e una volta completato l’ordine potrà scegliere tra click & collect oppure home delivery».

Restyling in vista anche per il volantino, che diventerà più snello ma manterrà la sua funzione di richiamo. «I dati dicono che in media il paziente torna in farmacia dopo 21 giorni dall’ultima visita» ha ricordato Belloni «se vogliamo migliorare dobbiamo sfruttare la comunicazione». Stesso obiettivo per la nuova fidelity card di Q Farmacia, che comincerà a essere distribuita agli affiliati da gennaio: si tratta della carta del circuito Payback, il programma “multipartner” di American Express che mette assieme una quarantina di insegne di tutti i settori del retail. «Con questa “super carta”» ha detto Belloni «sarà possibile accumulare punti e spenderli in tutti gli esercizi aderenti, con vantaggi per i clienti assai più interessanti rispetto ad altre carte. E per quanto concerne il canale farmacia, noi saremo dall’inizio del nuovo anno l’unica insegna fisica presente».

Ultima novità, il lancio di una nuova private label in cui confluiranno le marche private di Unico e Cef: al via dalla prossima primavera con i primi trenta lanci, riunirà i best seller delle due linee per incrementare la marginalità delle farmacie socie. «D’altronde» ha ricordato il direttore commerciale di Q Farma, Davide Gigola «oggi gli unici incrementi di vera marginalità arrivano da generici e marca privata».

E le 40 farmacie di proprietà che figuravano nel network Cef – La Farmacia Italiana e che nei mesi scorsi erano state offerte ad altre insegne del canale? Anche loro in Q Farmacia, dato che – a quanto pare – i progetti di vendita sono stati al momento rinviati.

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