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La farmacia del bresciano che ha deciso di cavalcare la tigre delle Case di comunità

Filiera

La tigre va cavalcata, consiglia un vecchio proverbio cinese. È quanto ha fatto Marco Marchi, farmacista titolare di Barbariga, comune di 2.300 abitanti in provincia di Brescia, che a settembre ha trasferito la sua farmacia nella piazza del Municipio, dove tra qualche mese dovrebbe aprire la Casa di comunità “spoke” dell’Asst Franciacorta: bacino di utenza di circa 25mila abitanti (quelli dei comuni di questa parte della provincia) e ponte con la Casa di comunità “hub” di Orzinuovi, anche questa ancora sulla carta. E così, con una discreta dose di coraggio, Marchi si è mosso in anticipo e ha spostato la sua farmacia in una sede dalla metratura nettamente maggiore (da 120 a oltre 200 mq), che gli consente di proporre servizi come tamponi, vaccinazioni e telemedicina. Anche se a oggi niente può escludere che la struttura contigua, una volta in funzionante, non si metterà a erogare le stesse prestazioni.

 

La nuova Farmacia Marchi di Barbariga, in provincia di Brescia. In fondo a sinistra, l’ex Municipio dove l’Asst Franciacorta aprirà tra qualche mese la Casa di comunictà “spoke” del comprensorio.

 

«È stata una scelta fatta soprattutto con il cuore» ammette Marchi a Pharmacy Scanner «il sindaco mi aveva contattato per invitarmi a trasferirla farmacia da via Roma a piazza Aldo Moro, per creare un polo sanitario con la Casa di comunità quando verrà aperta, e io ho accolto l’invito. Nonostante l’altra sede fosse in locali di proprietà e avessi ristrutturato da poco». Marchi, che siede nel consiglio di amministrazione di Cef, ha poi approfittato del trasferimento per “vestire” il nuovo esercizio con il format Cef – La Farmacia Italiana, che ormai ha brandizzato circa 300 delle sue 520 farmacie affiliate (indipendenti più 40 di proprietà). «Le due farmacie distano tra loro soltanto250 metri» continua Marchi «ma la diversa distribuzione degli spazi mi ha obbligato a rifare quasi completamente gli arredi. È stato un bell’impegno economico».

 

L’area vendita, di circa 80 mq. Il lay out è quello standard del format Cef-La Farmacia Italiana, che prevede un uso intenso di loghi ed elementi grafici per conferire riconoscibilità al brand dell’insegna.

 

In compenso, la nuova sede mette a disposizione spazi sufficienti per una moderna farmacia dei servizi. «L’area commerciale è al piano terra dov’presente una prima area per le prestazioni di circa 20 metri quadrati» spiega Marchi «che utilizziamo per esami e tamponi. Al piano superiore disponiamo di altri 120 mq, che ospitano il magazzino robotizzato ed altre due ampie stanze, dove vacciniamo».

 

Nella prima foto, l’elenco dei servizi proposti dalla farmacia serigrafato sulla vetrina accanto all’ingresso. Nell’immagine dopo, la sala di osservazione post-inoculo e, dietro al paravento, la zona riservata alla somministrazione, con lettino e lavabo. In basso la seconda stanza per servizi, al pian terreno.

 

Il rischio che la Casa di comunità prossima ventura, con sede nell’ex Municipio contiguo alla farmacia, possa mettersi a erogare gli stessi servizi non sembra preoccupare il farmacista di Barbariga. «Credo nelle sinergie” dice Marchi «si tratterà di analizzare i bisogni del bacino di riferimento e collaborare per fornire tutte le risposte che servono. La farmacia è il primo presidio di prossimità sul territorio, le parole d’ordine devono essere comunità e complementarità».

Quanto alla vecchia farmacia, Marchi ha avuto l’idea di convertirla in un negozio di veterinaria con assortimento esteso e un servizio di recapito a domicilio. «Il punto vendita sarà inaugurato entro fine anno come estensione della Farmavete srl, già costituita a suo tempo come “spin off” della Farmacia Marchi per coprire il settore dei grani animali. Ora aggiungeremo il pet shop, perché la Bassa Bresciana è una area a vocazione agricola e zootecnica con una alta presenza di animali da compagnia, da “cortile” e da allevamento».

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