La croce utilizzata da Medi-Market per identificare le sue parafarmacie (56, concentrate nel Centronord) non può generare nel consumatore «ambiguità o confusione» con la croce verde delle farmacie, perché è di colore azzurro e riporta in maniera ben visibile sia la denominazione della catena sia l’indicazione del tipo di esercizio. È quanto scrive il Tar dell’Emilia Romagna – appoggiandosi a un parere dell’Antitrust – nella sentenza pubblicata il 15 settembre scorso che accoglie il ricorso del gruppo belga contro il provvedimento con cui tre anni fa il comune di Bologna aveva negato a Medi-Market l’autorizzazione a esporre l’insegna sul punto vendita del centro commerciale di Bologna-Meraville.
Come spiega la sentenza, l’amministrazione comunale motivava il diniego con tre distinte osservazioni, due di natura prettamente tecnica (dimensioni e posizionamento dell’insegna) e la terza – quella che più interessa qui – inerente il colore della croce: «Ai sensi della 248/2006» scriveva il Comune «gli esercizi commerciali nei quali si vendono medicinali non soggetti a prescrizione medica devono avere insegne di colore diverso dal verde».
Medi-Market ha impugnato il diniego contestando sul punto i rilievi degli uffici comunali: l’insegna, è l’obiezione, risulta conforme alla normativa di settore perché non è caratterizzata da luce ad intermittenza e la croce, oltre a recare la scritta parafarmacia, non è verde ma “ciano” (una tonalità a metà strada tra blu e verde, ndr). È dunque impossibile, osserva la parte ricorrente, che il simbolo possa «potenzialmente indurre i consumatori in equivoco circa la natura di farmacia dell’esercizio», che poi rappresenta la finalità perseguita dalla normativa in questione.
Per il Tar Bologna le osservazioni di Medi-Market sono fondate. A sostegno, i giudici citano una nota prodotta dall’Avvocatura dello Stato (intervenuta nel giudizio in difesa dei Nas di Bologna) che richiama una comunicazione del Comando Nas di Torino del 30 gennaio 2025. Il documento riporta il parere espresso dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato sulla croce esposta dalle parafarmacie Medi-Market nel capoluogo piemontese. Farmatutela, lo studio legale di Federfarma Piemonte ed Emilia Romagna, aveva presentato all’Asl una segnalazione lamentando l’uso del verde nelle insegne della catena; l’Azienda sanitaria, raccolta la sollecitazione, aveva inviato una diffida al gruppo belga che a sua volta si era indirizzato al Tar Piemonte. Il contenzioso non è ancora stato discusso nel merito, ma intanto i Nas di Torino si sono portanti avanti chiedendo all’Antitrust una valutazione. E per il Tribunale amministrativo bolognese, il parere dell’Autorità garante è sufficiente a chiudere la questione: «dove l’Amministrazione avesse inteso contestare alla ricorrente l’utilizzo di un’insegna idonea a indurre i consumatori in equivoco» concludono i giudici «tale eventualità risulta smentita dall’accertamento effettuato dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato».
Come si usa dire in questi casi, ora non resta che seguire l’esito della causa di Torino.