Iqvia, nel 2024 la farmacia migliora il giro d’affari ma non crescono traffico e consumi

Il mercato della farmacia chiude l’anno appena concluso con il segno più nei fatturati ma in lieve contrazione nei consumi (o negli ingressi, se si preferisce) e lascia al nuovo interrogativi da risolvere e spunti di riflessione da approfondire. A partire proprio dai dati relativi al traffico, che danno in sofferenza il comparto più dinamico sino alla pandemia da covid, quello commerciale. Se sia soltanto contingenza (legata anche a una stagione influenzale nettamente più leggera della precedente, come si desume dai dati sulle vendite di prodotti per la tosse e il raffreddore) oppure un segnale che la concorrenza di canali alternativi come drugstore e parafarmacie (in costante crescita nel numero di punti vendita, vedi Medi-Market o Caddy’s) comincia a erodere volumi e ingressi, è uno dei dilemmi cui occorrerà dare risposta con una certa velocità.

Intanto il consuntivo dell’ultimo anno: nelle 52 settimane del 2024, dice Iqvia, la farmacia totalizza a valori un giro d’affari di 26,6 miliardi di euro (+2,2% sul 2023), per un totale di 2,45 miliardi di confezioni vendute. Il farmaco etico contribuisce alla crescita tanto in valori (+1,8%) quanto in volumi (anche se in modo marginale, +0.4%), l’area commerciale invece progredisce nel giro d’affari (+2,8%) ma rivela una contrazione nei pezzi venduti (-2,2%).

Tra i panieri della libera vendita, soltanto il cura persona mette a segno una doppia crescita di tutto rispetto, +6,1% nei valori e +2,8% nelle confezioni, gli altri comparti invece mostrano incertezze o sofferenze più o meno evidenti: la patient care perde tanto nei fatturati quanto nei consumi (-7,8 e -10,8% rispettivamente), i nutrizionali tengono in valori ma perdono in volumi (-0,4 e -2,3%), gli integratori crescono del 5% nel fatturato ma faticano nei volumi.

Bene, per finire, la veterinaria, che si conferma anche nel 2024 un comparto da tenere in considerazione: +6,8% a valori e +2,2% in unità, per un giro d’affari annuale che sfiora i 500 milioni di euro e vendite che arrivano a 15,6 milioni di pezzi.