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Iqvia: nel 2023 calano gli ingressi in farmacia (-3%) ma aumenta il valore dello scontrino (+2,2%)

Mercato

Nel 2023 le farmacie hanno battuto in media quasi 57mila scontrini ciascuna, circa il 3% in meno rispetto all’anno precedente (il cui totale ammonta a oltre 58.600). Controbilancia il valore unitario: nel 2023 la spesa media per singolo scontrino ha toccato i 27,6 euro, in aumento del 2,2% rispetto ai 26,9 euro del 2022 (vedi tabella sotto). I numeri arrivano da Iqvia Italia e letti assieme a quelli di due settimane fa sul mercato della farmacia aiutano a leggere a un livello di dettaglio ancora più raffinato l’anno appena concluso.

 

Valore medio dello scontrino: 2023 vs 2022

 

Per cominciare, trova ulteriore conferma la tesi che il 2023 sia stato l’anno della “normalizzazione” post-covid: gli italiani non solo hanno ridimensionato gli acquisti in farmacia (-4,1% in confezioni nel 2023 sul 2022), ma hanno anche ridotto gli ingressi (del 3% come anticipato in precedenza, almeno per quello che può dire un indicatore “proxy” qual è appunto il numero degli scontrini battuti; vedi istogramma sotto).

 

Numero scontrini, media a farmacia: 2023 vs 2022

 

A fronte del calo di ingressi e confezioni vendute, l’incremento del valore medio dello scontrino (+2,2%, come detto) va addebitato all’inflazione, ossia all’aumento dei prezzi che ha caratterizzato il 2023, senza però escludere possibili variazioni nel mix di spesa. Soltanto i farmaci di fascia C, come si ricorderà, avevano subito nel gennaio dell’anno scorso incrementi medi di oltre il 10%; i prezzi al consumo sono aumentati nel 2023 del 5,1% al netto dei rincari sull’energia. Resta da capire se l’incremento della spesa in farmacia sia più contenuto perché nel canale i prezzi sono cresciuti meno dell’inflazione oppure se i consumi si sono spostati su canali di vendita più economici (l’online, per esempio) o su prodotti più convenienti. Serviranno dati e analisi più approfondite.

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