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La crescita del 2021 riporta la farmacia in positivo anche sul pre-pandemia. Ma il confronto con il 2019 è in chiaroscuro

Mercato

Se lo sono chiesti in tanti dopo l’articolo di Pharmacy Scanner che, numeri di Iqvia alla mano, dava conto della robusta crescita con cui il mercato della farmacia ha chiuso il 2021 (+3,5%): va bene, ma rispetto al 2019 – cioè al pre-pandemia – il canale ha recuperato o deve ancora colmare le perdite del 2020? Ora ci sono i dati per rispondere anche a questa domanda: sì, l’incremento messo a segno dalla farmacia nell’anno da poco concluso riesce a coprire il passo indietro del 2020 e genera anche un robusto “surplus” sul 2019, pari a 1,5 punti percentuali.

Attenzione però: i numeri con cui Iqvia fotografa il triennio appena terminato sono un invito ad affrontare con ottimismo il 2022, ma anche a riaggiustare la rotta. Perché dalle cifre emergono anche alcune importanti criticità. Che si avvertono già nel consuntivo: come detto, a valori la farmacia riesce a mettere a segno un buon incremento rispetto al pre-pandemia (+1,5%, ossia la somma algebrica del -2% con cui il 2020 ha chiuso sul 2019 e del +3,5% con cui il 2021 ha chiuso sul 2020); ma se il canale finisce l’anno in territorio positivo è soltanto per l’improvvisa accelerazione che caratterizza novembre e dicembre, perché a ottobre il cumulato era ancora in perdita sul 2019 (-0,6%). E non solo: se anziché i valori si guardano i volumi, l’incremento sparisce del tutto e il triennio si chiude in sostanziale parità: -0,1%, somma algebrica tra il -1,8% del 2020 sul 2019 e il +1,7% del 2021 sul 2020 (vedi sotto).

 

Il mercato della farmacia, 2021 vs. 2019: +1,5% a valori

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Un ulteriore elemento di preoccupazione arriva dal farmaco etico, che chiude il triennio in netta controtendenza rispetto al mercato totale: nei valori il raffronto tra 2021 e 2019 rivela una contrazione dell’1,2%, nei volumi (cioè nelle confezioni vendute) la perdita arriva addirittura al 3,1%. Colpa, come rivelano i numeri del grafico sottostante, di un 2021 che è riuscito a chiudere sul 2020 in territorio positivo, ma non abbastanza da colmare la perdita del 2020 sul 2019.

 

Farmaco etico, il 2021 non recupera le perdite dell’anno prima

Farmaci di fascia A e C. Cliccare sul grafico per ingrandire in una nuova finestra

 

Va ancora peggio il farmaco senza ricetta: la perdita a valori sul 2019 ammonta al -3,8% (a causa di una contrazione nel 2020 troppo estesa per poter essere colmata nell’anno successivo, -6,2%), la decrescita in confezioni vendute arriva addirittura al -9,4% per il doppio segno meno con cui hanno chiuso 2020 e 2021.

 

Chiude il triennio in perdita anche l’otc: -3,8% a valori

Farmaci di automedicazione e Sop. Cliccare sul grafico per ingrandire in una nuova finestra

 

Mostra dinamiche del tutto opposte, invece, il comparto degli integratori, che nel triennio cresce robustamente sia nei valori (+6,9%) sia nei volumi (+3,6%). Il giro d’affari, in particolare, mostra il segno più tanto nel 2020 quanto nel 2021, i volumi evidenziano nel 2020 una lieve battuta d’arresto che il 2021 riesce comunque a recuperare abbondantemente.

 

Integratori con il vento in poppa, crescono valori e volumi

Notificati, Pmc, erboristici, omeopatici. Cliccare sul grafico per ingrandire in una nuova finestra

 

Torniamo a una prevalenza di segni meno con i nutrizionali, che nel triennio arretrano tanto nei valori (-1,2%) quanto nei volumi (-5,2%). Come già altri segmenti, anche questo deve le sue difficoltà a un 2021 che per la farmacia si chiude in terreno negativo, nel giro d’affari (nonostante una lieve positività nel 2020) così come nelle confezioni vendute.

 

Nutrizionali, nei tre anni calano valori e volumi

Dimagranti, dietetici infanzia, altri. Cliccare sul grafico per ingrandire in una nuova finestra

 

Arriviamo così al segmento della patient care, il vero “Atlante” che nel 2020 e 2021 ha retto il mondo della farmacia sulle proprie spalle. I numeri non consentono dubbi: nel triennio il comparto cresce del 24,8% a valori e del 38,4% a volumi, grazie a due anni (il 2020 e il 2021) che hanno fatto registrare crescite sempre a doppia cifra o quasi. Ovviamente, a soffiare sulle performance della categoria è stata la pandemia, perché è in questo paniere che rientrano tutti i prodotti cosiddetti “da covid”, dagli autotest agli igienizzanti, dai termometri ai pulsossimetri.

 

E’ la patient care a tenere in positivo il triennio

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Sono ricompresi profumi, prodotti di bellezza e prodotti per i capelli

 

Anche i numeri della personal care (igiene e bellezza) devono moltissimo alla pandemia. In termini negativi però, perché il comparto termina il triennio in contrazione tanto nei valori (-2,2%, anche se il 2021 chiude con una crescita dell’1,4% sul 2020) quanto nei volumi (-3,6%). E’ nella logica delle cose: per questi prodotti l’esperienza di acquisto ha un peso consistente (toccare le confezioni, provare i prodotti) ma le preoccupazioni riguardo alla sicurezza hanno raffreddato molti consumatori; in più lockdown, vita sociale rarefatta e mascherine sul viso hanno penalizzato i consumi.

 

Personal care (igiene e bellezza): segno meno fisso

Igiene personale, bellezza, bambini, accessori. Cliccare sul grafico per ingrandire in una nuova finestra

 

Chiudiamo con un grafico che riassume i dati precedenti in modo da mettere in evidenza il peso esercitato da ogni singola categoria sulla crescita che la farmacia ha fatto registrare nel triennio. Tanto nei volumi (in milioni di confezioni) quanto nei valori (migliaia di euro) l’incremento che il 2021 mostra sul 2019 è merito principale della patient care, cui si aggiunge la spinta più contenuta della categoria integratori. Tutte le altre voci – dal farmaco etico alla pec – chiudono con una differenza negativa tra le cifre dei due anni, ed è quindi da qui che la farmacia deve partire per uscire dalla logica dell’emergenza e tornare a fatturati e consumi più equilibrati nelle diverse componenti. In caso contrario, quando il Paese uscirà dal tunnel della pandemia, la farmacia potrebbe andare a sbattere contro un muro.

 

La partecipazione dei panieri alla crescita: fa tutto la Patient care

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