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Interessi sulle dilazioni alle farmacie: tre distributori alzano i tassi, altri potrebbero seguire

Filiera

Da un lato il rialzo dei tassi d’interesse, che rendono più costoso l’acquisto di denaro, dall’altro il mancato rinnovo dei tagli alle accise sui carburanti impartiti dal governo Draghi, che hanno fatto risalire di circa 18 centesimi al litro i prezzi di benzina e gasolio. In mezzo i distributori della filiera farmaceutica, tre dei quali – in ordine alfabetico Cef, Comifar e Farmacentro – hanno preso la decisione di rivedere le condizioni praticate alle farmacie sulle dilazioni di pagamento. E potrebbero essere soltanto i primi botti, perché secondo varie fonti altri grossisti starebbero già valutando interventi dello stesso genere, che potrebbero essere ufficializzati nei prossimi giorni.

Partiamo da Cef: con una lettera inviata poco prima di Natale, la cooperativa ha comunicato ai propri clienti che la decisione della Bce di alzare i tassi d’interesse di 2,5 punti percentuali «impone» alla società un aggiornamento dei propri valori. In sintesi, sulle dilazioni sino a 90 giorni il nuovo tasso mensile sale allo 0,496%, su quelle oltre i 90 arriva allo 0,675%, i primi trenta giorni su tutte le dilazioni restano gratuiti come già accade attualmente. In dettaglio, i nuovi tassi effettivi annui praticati da Cef sono:

Dilazione (in giorni) 30 60 90 120 150 180
Tasso effettivo annuo sulla dilazione 0 2,975% 3,967% 6,075% 6,480% 6,750%

Alla comunicazione, fanno sapere da Cef, la maggior parte delle farmacie socie e clienti ha già risposto rientrando dalle dilazioni superiori ai 30 giorni, per evitare gli aggravi.

Farmacentro, dal canto suo, ha comunicato a farmacisti soci e clienti le nuove condizioni deliberate dal Consiglio di amministrazione con una lettera datata 30 dicembre. «La recente impennata dei tassi di interesse bancari e la ricaduta immediata sul costo del denaro» scrive la cooperativa «fa sì che dal 2 gennaio dovremo adottare alcune misure che ci consentiranno, in un’ottica di trasparenza, di non incidere negativamente sui listini di vendita». In sintesi, i pagamenti a 30 giorni rimarranno esenti da addebiti, così come le dilazioni sui Transfer Order, mentre i pagamenti a 60 giorni salgono allo 0,50%, quelli a 90 giorni allo 0,99% e quelli a 120 all’1,80%. In dettaglio:

Dilazione (giorni) Dal 02/01/2023 Tasso di interesse annuo equivalente
30 Nessun addebito
60 0,50% 3,00%
90 0,99% 3,96%
120 1,80% 5,40%
150 2,50% 6,00%
180 3,12% 6,24%

Nella lettera, la cooperativa esprime la propria disponibilità a sostenere le farmacie «che intendano valutare piani di riduzione dei termini di pagamento», nonché ricorrere all’intervento di
«primari Istituti di credito convenzionati con l’obiettivo di calibrare azioni sulle specifiche esigenze di ciascuno». «Quella di aumentare i tassi sulle dilazioni è stata una scelta obbligata» spiega a Pharmacy Scanner Marco Mariani, direttore generale di Farmacentro «tutta la distribuzione intermedia si sta muovendo in questo senso per preservare l’equilibrio economico, finanziario e patrimoniale dell’intero comparto. La nostra scaletta degli addebiti è coerente con i tassi attualmente praticati dal sistema bancario e alcune farmacie hanno già chiesto di rientrare dalle dilazioni superiori ai 30 giorni. Le suddette misure, infine, sono di carattere temporaneo e saranno oggetto di revisione trimestrale in base all’andamento dei tassi di interesse».

Chiude Comifar, che aggiornerà le condizioni commerciali sui pagamenti nel nuovo contratto per il 2023. «In pochi mesi il costo del denaro è quasi decuplicato» spiega a Pharmacy Scanner Claudia Ciuffani, Group finance director della società «oggi la leva competitiva rappresentata dagli interessi sulle dilazioni si è fatta per i distributori molto più onerosa di un tempo». Comifar, in particolare, sta valutando l’eventualità di alzare il tasso d’interesse mensile praticato sui pagamenti a 30 giorni (attualmente lo 0,50%), mentre per quanto riguarda le altre tempistiche non proporrà una griglia come Cef e Farmacentro ma definirà con ogni farmacia cliente condizioni commisurate alla sua “vicinanza” al distributore. «In sintesi» riassume Lorenzo Clerici, Group customer & channels director di Comifar «proporremo tassi che verranno definiti in relazione alle tre variabili sulla quale il gruppo si propone di imperniare la sua partnership con le farmacie: margine, fedeltà e volume assoluto di fatturato. Intendiamo lavorare nel 2023 con l’obiettivo di restituire ai nostri clienti la loro fedeltà verso Comifar». In questa sorta di algoritmo, l’appartenenza a Valore Salute rappresenterà ovviamente una leva in più. «In questo mercato così competitivo e mutevole essere inseriti in un network assicura benefici che consentono di affrontare con maggiore sicurezza le sfide a venire».

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