Skin ADV

Integratori, farmacia sempre la preferita ma l’online cresce tra anziani e low class

Mercato

Durante la pandemia il mercato degli integratori è cresciuto in media di un 10% circa all’anno ed è aumentato il numero degli italiani che per la loro salute si rivolge a questa categoria di prodotti. Ma è calata la quota di clienti che li comprano in farmacia e si è allargata la fetta di coloro che acquistano nel canale online. I dati arrivano da Iqvia Italia, che a Cosmofarma 2023 ha proposto un ampio approfondimento sulle dinamiche del mercato della farmacia tra fisico e digitale. La sintesi? Per il consumatore di integratori l’online si fa sempre più attraente, perché coniuga convenienza, facilità di acquisto e comodità.

 

Integratori, i consumi degli italiani negli ultimi 12 mesi

Il mercato, come si diceva, è cresciuto con costanza durante l’intera emergenza pandemica: se nel 2019 – fonte Gfk – gli italiani che dichiaravano di avere acquistato almeno un integratore negli ultimi 12 mesi erano poco più del 43%, nel 2022 superano il 51% (vedi sopra). Sali minerali, multivitaminici e prodotti per la flora intestinale (fermenti lattici e probiotici in particolare) sono le tre categorie più citate da chi nell’ultimo anno ha fatto acquisti nel comparto.

 

Integratori, i canali di acquisto (possibili più risposte)

 

Per quanto concerne i canali di vendita cui si rivolge il consumatore di integratori, la farmacia resta saldamente sul gradino più alto del podio, ma in quattro anni perde ingressi e cala dal 63,5 al 59,2%. Non è un’emorragia che deve spaventare, però qualche riflessione da parte dei titolari è opportuna. Anche perché, tra i canali concorrenti, colpisce la progressione dell’online: nel 2019 acquistava integratori sul web il 15,3% degli italiani, ora lo fa il 26,7% e le motivazioni principali si possono ricondurre al perimetro della “convenience”, ossia risparmio e comodità. A seguire la semplicità di acquisto (anche per l’ampiezza della gamma) e la riservatezza.

 

Ormai il consumatore frequenta fisico e digitale assieme

 

Attenzione però, il consumatore si muove tra fisico e digitale con disinvoltura in base alle proprie comodità oppure alla tipologia di prodotto di cui ha bisogno: più di un italiano su tre, dice Iqvia, si rivolge all’online se ciò che gli serve è un integratore contro il colesterolo o l’insonnia (vedi sopra); scendono a meno di uno su cinque se l’acquisto riguarda un prodotto per l’analgesia, per una gastrite o per l’influenza. Tra coloro che scelgono l’e-commerce, poi, la maggioranza (il 60%) fa comunque riferimento a un sito di farmacia o parafarmacia e poco meno di uno su tre compra su Amazon.

 

Identikit del consumatore online ed evoluzione 2019-2022

Ma qual è allora l’identikit dettagliato del consumatore online di integratori? E soprattutto, lo tsunami della pandemia quanto ha mutato le sue caratteristiche sociali e demografiche? Per cominciare, è la risposta di Iqvia, in tre anni è cresciuta sensibilmente la quota dei consumatori che risiedono nel sud Italia, dal 25 al 28%. Percentuali in crescita anche per gli over 65 e le donne (dal 12 al 18% e dal 54 al 57% rispettivamente) e per gli “shopper” con un livello di istruzione basso o medio-basso. «La pandemia» ha commentato a Cosmofarma Isabella Cecchini, Head of primary market research di Iqvia Italia «ha allargato l’online a fasce di popolazione prima rimaste fuori e che ora sono attirate dai prezzi più convenienti e dalla possibilità di trovare promozioni». E anche questo è un elemento di cui i titolari devono cominciare a tenere conto.

Altri articoli sullo stesso tema