Nel 2024 le farmacie italiane hanno registrato un numero di ingressi che, stimato sulle battute di cassa, rimane invariato rispetto all’anno precedente: in media poco più di 55.600 scontrini per esercizio (Ssn, libera vendita e assistenza integrativa), appena lo 0,2% in più rispetto al 2023 quando ne vennero battuti poco più di 5.500. L’analisi arriva da Iqvia e dal suo panel di 15mila farmacie e conferma le valutazioni di quegli osservatori che, tra estate e autunno, avevano parlato di una stagnazione dei consumi delle famiglie.
I dati, in particolare, mostrano che nel corso del 2024 i totali mensili degli scontrini battuti dalle farmacie hanno oscillazioni più contenute rispetto al 2023 e rimangono all’interno di una range di circa il 10%. La netta divaricazione della forbice che si osserva a fine anno tra 2024 e anno precedente, invece, è da attribuire al diverso andamento della stagione influenzale, che nel 2023/2024 ebbe il proprio picco a dicembre e invece nel 2024/2025 ha toccato l’acme a gennaio inoltrato.
Nel 2024 il valore medio del singolo scontrino ammonta a 27,55 euro, anche in questo caso con un incremento soltanto marginale rispetto ai 27,42 del 2023 (+0,5%). L’andamento mese dopo mese si rivela più lineare rispetto a quello dei volumi e vede il 2024 in costante contrazione sull’anno precedente sino a luglio, poi da agosto la forbice si inverte. A valutare dai dati, incidono sull’impennata dell’ultimo quadrimestre l’incremento dei prezzi che caratterizza i prodotti dell’area commerciale (in media +5,1%) e la riclassificazione da Pht a convenzionata delle gliptine, che l’Aifa aveva deliberato ad aprile ma le Regioni hanno attuato progressivamente da luglio-agosto.