Il pentimento di Pharmasimple, farmacia online belga che torna a scommettere nel fisico

Filiera

Dal fisico al digitale e poi dieci anni dopo di nuovo al fisico, perché su internet la concorrenza comincia a essere troppa e gli utili veri tardano ad arrivare. E’ la parabola di Pharmasimple, e-commerce fondato nel 2010 da una coppia di farmacisti belgi nella cantina della loro farmacia e diventato in pochi anni uno dei portali dell’healthcare più importanti del nord Europa, con due milioni di visitatori al mese: nel 2020, scrive il giornale belga L’Echo, il giro d’affari di Pharmasimple ha raggiunto i 45 milioni di euro, il 75% dei quali da vendite verso la Francia (soltanto il 10% dal Belgio). Ma gli utili non sono mai decollati e il 2021 si è chiuso con un risultato netto negativo di 9,1 milioni. E l’orizzonte non invita all’ottimismo, con l’online della salute sempre più affollato e competitivo. «Prima un euro investito in comunicazione su Google ne portava 10» spiega Michaël Willems, co-fondatore e ceo di Pharmasimple «oggi ne porta a malapena tre, che non bastano a garantire la redditività».

Di qui la decisione di fare dietro-front e tornare alla farmacia fisica: «Puntiamo a mettere in piedi una catena di 200 farmacie con insegna Pharmasimple in cinque o sei anni» afferma Willems «a un ritmo di 30 acquisizioni all’anno a partire dal 2023. Abbiamo già sette farmacie di proprietà a Bruxelles e nelle Fiandre e siamo in trattative con altre sei, concentrate in buona parte nell’Hainaut. Ma cerchiamo opportunità ovunque».

Per sostenere il piano la società ha varato un aumento di capitale di 10 milioni di euro, sostenuto da un fondo d’investimento londinese, e ne potrebbe varare a breve un secondo. L’online però non chiuderà: il portale Pharmasimple e i due siti francesi Parapharmazen e 1001Pharmacies, acquistati nel 2018 e nel 2019, continueranno a vendere ai clienti di internet. Ma il baricentro tornerà a poggiare sulle vendite fisiche, con un ridimensionamento consistente della quota rappresentata dalle vendite online. «La farmacia resta un servizio fisico di prossimità essenziale» osserva Willems «lo ha dimostrato la pandemia e lo confermeranno quelle a venire. E le farmacie, oggi, sono più redditizie di dieci anni fa».

 

Altri articoli sullo stesso tema