C’è tempo fino al 18 aprile per partecipare all’edizione 2025 degli Humanizing Health Awards, il premio promosso da Teva Italia per sostenere le associazioni impegnate nell’umanizzazione delle cure. Il concorso, giunto alla sesta edizione, intende valorizzare quei progetti che offrono supporto concreto a pazienti e caregiver, ponendo al centro empatia, ascolto e dignità. Il bando, aperto agli enti senza scopo di lucro, mira a finanziare iniziative in cinque ambiti: caregiver, patologie oncologiche, patologie pediatriche, malattie croniche e salute mentale e malattie neurodegenerative. Le candidature possono essere presentate fino al 18 aprile 2025 sul sito di Teva Italia, mentre la selezione dei cinque vincitori sarà affidata ai dipendenti dell’azienda. I progetti premiati saranno annunciati a settembre.
«L’impegno di Teva non si esaurisce nella ricerca e nella produzione di farmaci di alta qualità» afferma Giordana Cortinovis, marketing e communication director di Teva Italia «crediamo che prendersi cura significhi anche riconoscere l’importanza del supporto emotivo nel percorso del paziente. Con il premio Humanizing Health Awards vogliamo riconoscere e sostenere le associazioni che, con dedizione e sensibilità, accompagnano pazienti e caregiver nei momenti più difficili».
L’umanizzazione delle cure è un principio condiviso anche dal mondo della farmacia, come sottolinea Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia: «Le farmacie del territorio sono impegnate a rispondere alle esigenze di salute dei cittadini, ma anche ad orientarli su come relazionarsi con i vari interlocutori che incontrano nel percorso di cura. La loro presenza capillare e la disponibilità dei farmacisti contribuiscono a rendere più semplice e più umano il percorso di cura dei pazienti».
Un ruolo chiave lo svolgono anche i medici di medicina generale, chiamati a fornire non solo cure, ma anche supporto pratico ai pazienti. «L’umanizzazione delle cure è un impegno quotidiano del mmg» spiega Anna Carla Pozzi, Vicesegretario FIMMG Lombardia «che molto spesso accompagna pazienti e caregiver con indicazioni concrete sulla burocrazia sanitaria e nell’attivazione dei supporti di welfare».
Sul fronte delle patologie croniche, l’attenzione alla persona è essenziale. «Umanizzare le cure significa riconoscere che dietro ogni sintomo c’è una persona, con la sua storia, le sue paure e le sue speranze» afferma Licia Grazzi, neurologa e responsabile del Centro cefalee dell’Istituto Besta di Milano «il nostro compito non è solo alleviare un sintomo, ma accompagnare il paziente in un percorso di cura fatto di empatia, chiarezza e sostegno».
Un approccio condiviso anche dal settore ospedaliero, come evidenzia Nadia Faroni, direttrice della Farmacia dell’Istituto ospedaliero Fondazione Poliambulanza di Brescia: «La nostra struttura vuole essere uno spazio in cui prendersi cura delle persone con attenzione, empatia e responsabilità. L’ascolto, il dialogo e la chiarezza sono fondamentali: spiegare e accompagnare il paziente nella terapia è parte integrante della cura».
L’importanza di un’assistenza basata sull’umanità e sul rispetto emerge anche dall’esperienza di chi opera quotidianamente accanto ai pazienti più fragili. «Vidas accompagna i pazienti con patologie inguaribili e si prende cura dei loro familiari» racconta il direttore generale, Antonio Benedet «ascoltare e accogliere ogni persona con rispetto e dignità è la nostra missione da oltre 40 anni». Con il premio Humanizing Health Awards, Teva Italia conferma il suo impegno nel sostenere le realtà che mettono al centro la persona, affiancando la dimensione terapeutica a un approccio empatico e inclusivo. Le associazioni interessate hanno tempo fino al 18 aprile per candidarsi e contribuire a rendere la cura un’esperienza più umana e dignitosa per tutti.