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Home delivery, indagine Altroconsumo: nella gdo piattaforme ancora ingolfate

Extracanale

A parecchie settimane dall’inizio del cosiddetto “lock down”,  l’isolamento generale di città e popolazione, i servizi di e-commerce/home delivery messi in piedi dalle principali catene della gdo continuano a girare come un motore grippato. Conferma l’indagine condotta da Altroconsumo a metà marzo ma sempre attualissima nel suoi principali indicatori: «Nonostante i supermercati stiano cercando di potenziare il servizio, l’assalto ai siti (da parte dei consumatori, ndr) rimane tale che nessuna delle principali catene riesce a garantire tempi brevi per la consegna». A patire sono soprattutto le grandi città: «Molte grandi catene» scrive Altroconsumo «sono arrivate a non accettare più ordini e invitano il cliente a tornare in un altro momento. Non solo: molti prodotti di prima necessità – dalla pasta al tonno in scatola – non risultano più disponibili».

Pharmacy Scanner ha verificato e conferma: su Esselunga, per esempio, si riesce a riempire il carrello virtuale, ma quando si arriva al calendario che elenca i giorni disponibili per la consegna non si trova alcuno slot libero se non a due settimane. Anche l’opzione “clicca e vai” – ovvero la possibilità di fare la spesa online e poi ritirarla nel punto vendita o nei locker dell’insegna – sconta numerose limitazioni . Non solo in termini di tempo – anche in questo caso l’attesa è lunga – ma pure nella disponibilità dei punti di ritiro: sono pochi, inclusi i locker, e non sempre se ne trovano vicini al proprio domicilio.

Altro caso Carrefour, dove occorre fare la fila per effettuare l’ordine: tempo massimo 10 minuti, altrimenti il posto guadagnato si annulla automaticamente, ma una volta raggiunto il carrello non è detto che si riesca a concludere l’acquisto. Per ovviare la catena ha introdotto “Gli essenziali Carrefour”, ovvero pacchetti preconfezionati per categorie merceologiche  (per esempio il “Box Vegetariano”, che mette assieme pasti per una settimana per 2 persone, colazione inclusa) e consegna a domicilio in 4 giorni.

Non fa meglio Amazon Pantry, la versione economica di Prime. L’offerta talvolta è limitata e per la data di consegna non c’è alcuna certezza. Pharmacy Scanner ha tentato una spesa virtuale e la consegna è  stata calendarizzata al 28 aprile. Anche l’aggregatore Supermercati24 mette le mani avanti con una nota ben evidenziata in homepage: «A causa dell’elevata richiesta le consegne potrebbero essere al completo; in questo caso ti chiediamo di pazientare e riprovare più tardi: lavoriamo costantemente per offrire maggior disponibilità».

L’unica piattaforma che al momento pare tenere è Glovo, che dal food delivery si è allargato nel tempo anche alla spesa a domicilio. Gli acquisti però non possono superare i 9 kg. e il sito non è particolarmente intuitivo, cosa che potrebbe risultare determinante soprattutto per gli anziani. Per le fasce meno evolute digitalmente, dunque, la soluzione potrebbe essere quella di restare sulle piattaforme più classiche della gdo e tentare di collegarsi poco prima di mezzanotte, quando sulle agende si aprono gli slot dei giorni a seguire: attenzione però, a mezzanotte e cinque le disponibilità potrebbero già essere esaurite, come ha sperimentato Pharmacy Scanner per due giorni consecutivi.

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