Home delivery, in campo anche le assicurazioni ma niente timori. Per ora

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E ora si mettono anche le assicurazioni a fare home delivery del farmaco. Con lo stesso obiettivo delle startup che già da tempo recapitano a domicilio medicinali e parafarmaci: far risparmiare tempo all’assistito e ai suoi familiari o conoscenti; il tempo necessario a portare la ricetta dal medico alla farmacia e il tempo che occorre a portare il medicinale dalla farmacia a casa. E’ il tempo il nuovo denaro che il cliente mette sulla bilancia per fare acquisti e Axa Italia coglie la tendenza con la sua nuova polizza per la sanità integrativa Soluzione salute.

Focalizzato sull’homecare, il pacchetto propone teleconsulto medico h24, assistenza domiciliare infermieristica e fisioterapica, un’assicurazione per la copertura delle spese in caso di degenza a casa dopo infortunio o malattia grave e – come detto – il recapito a casa del farmaco, con o senza ricetta. Un servizio, detto per inciso, che sui gruppi Facebook dei farmacisti titolari ha fatto discutere e preoccupato parecchio, complice la massiccia campagna tv programmata dall’azienda (quasi seimila passaggi tv nelle ultime tre settimane di giugno, poi cinque settimane di pubblicità web e infine altre tre di annunci radio).

A prima vista però sembra tutto in regola: il servizio, come ha spiegato l’azienda a Pharmacy Scanner, rispetta le norme che regolano l’acquisto e il trasporto dei medicinali e – timore principale dei titolari – non si appoggia a un circuito selezionato di farmacie convenzionate con Axa; quando arriva la richiesta, la centrale operativa invia un corriere al domicilio dell’assicurato, l’incaricato ritira denaro ed eventuale ricetta (con delega), si reca nella farmacia più vicina e ritorna con medicinale e scontrino.

Non solo: la polizza (il cui costo ammonta a 74 euro, giusto per consentire alle farmacie di fare i propri conti) prevede per ogni assicurato soltanto due consegne all’anno, dunque non c’è il rischio che intere famiglie adottino l’home delivery come modalità abituale di consegna. Attenzione però a non sottovalutare i segnali che arrivano dal caso Axa: se una compagnia di assicurazioni inserisce il recapito del farmaco in una polizza sanitaria di assistenza domiciliare, è perché valuta che il servizio possa andare a coprire un bisogno. E poi, dovesse suscitare interesse tra il pubblico, un domani la compagnia potrebbe rivedere al rialzo il massimale delle consegne.

Intanto, sempre per restare in tema, nell’ormai affollato mercato dell’home delivery di pasti, borse della spesa e farmaci spunta un’altra startup. Si tratta della pugliese Moovengo, impresa fiorita a primavera nell’incubatore D-Campus di Foggia: fondata da un terzetto di ventenni, l’azienda si rivolge alla crescente platea delle famiglie che – come si è già detto – vogliono risparmiare sul tempo che spendono. Chiamate e consegne sono gestite tramite una “web-application” collegata direttamente a Whatsapp, da dove si può effettuare la richiesta: si va principalmente dal cibo alla spesa di casa, (frutta, pesce, dolci, fast food, sushi) ma ci si può rivolgere a Moovengo anche per farsi portare a casa farmaci, sigarette e altro ancora. Gli esercizi convenzionati sono per ora una trentina, appartengono tutti al settore della ristorazione e sono distribuiti a Foggia e dintorni. Ma l’intenzione è quella di convenzionare punti vendita anche di altri comparti, farmacie comprese. Il costo del servizio è di 3 euro alla consegna e le consegne sono assicurate dalle 7 alle 23.45.

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