Home delivery, Conad sperimenta l’Uber della spesa giornaliera

Extracanale

Il sistema Uber applicato alla spesa giornaliera. E’ il servizio di recapito che Conad ha cominciato a sperimentare in alcuni punti vendita del Nordest, grazie a una partnership con la piattaforma di e-commerce Supermercato24: tramite app, si “noleggia” un fattorino perché faccia la spesa per proprio conto e la porti a casa. Negli Usa il servizio è stato lanciato cinque anni fa da una startup chiamata Instacart, e il successo che ha raccolto ha già convinto quattro insegne della grande distribuzione, tra le quali Aldi e Whole Foods, a convenzionarsi con l’azienda californiana per offrire l’app ai propri clienti.

Ora Conad prova a testare la formula sul consumatore italiano, ma nel mercato nazionale dell’home delivery il gruppo arriva soltanto per secondo: da circa un anno infatti c’è Easycoop, la piattaforma per l’e-commerce di Coop Alleanza 3.0 che offre anche il recapito domiciliare della spesa. Per ora il servizio è disponibile soltanto nelle aree di Roma e Bologna, ma la formula è ben strutturata: servizio a pagamento per ordini di almeno 50 euro, consegna dal giorno successivo nella fascia oraria indicata dal cliente, arrivo del fattorino anticipato mezz’ora prima tramite sms, pagamenti alla consegna o con carta di credito/bancomat.

Ma i cimenti di Conad con l’online non si fermano al modello Instacart. Come rivela a Retailwatch Giuseppe Zuliani, direttore marketing del gruppo, in Toscana e Lazio si stanno sperimentando due diverse formule di “click&collect”, una pura (acquisto a distanza e ritiro soltanto in negozio) l’altra mista (acquisto a distanza e, a scelta, ritiro in negozio oppure recapito a casa).

In Conad, in ogni caso, i progetti sull’online partono da un approccio all’e-commerce in quanto servizio piuttosto che canale di vendita a se stante. «Amazon insegna che dobbiamo far convivere un’offerta fisica con una virtuale» ha detto Zuliani a Retailwatch «la rete fisica si adeguerà migliorando assortimenti, prodotti e servizi, customer experience, e rafforzando il brand Conad nei negozi fisici e fuori dai negozi». E la logistica «sarà un punto chiave di sviluppo e di razionalizzazione, diventando un fattore competitivo».

Anche la gdo italiana come quella americana, in sostanza, lavora con entrambi gli occhi puntati sul retrovisore per vedere che sta facendo Amazon. Difficile, d’altronde, non aver paura di una multinazionale che in un anno (dati Deloitte) ha aumentato le proprie vendite a livello globale del 19,4% ed è ormai sesta nella top ten mondiale dei maggiori retailer. Walmart, che occupa il primo posto, è cresciuto di appena lo 0,8%; Costco Wholesale, che segue al secondo, del 2,2%.

Altri articoli sullo stesso tema