Hippocrates acquista a Prato in società con il presidente di Federfarma provinciale

Filiera

«La maggior parte dei miei colleghi vede nel capitale una minaccia. Io invece ritengo che c’è capitale e capitale, e con quello che condivide la nostra stessa idea di professione si può benissimo lavorare assieme». Crede in quello che dice Gennaro Brandi, farmacista titolare da 50 anni e presidente di Federfarma Prato. E lo mette in pratica: ieri, infatti, Brandi (che nel capoluogo possiede due farmacie e un poliambulatorio convenzionato) e Hippocrates (la holding milanese guidata da Davide Tavaniello e Rodolfo Guarino) hanno concluso l’acquisizione in partnership della farmacia Celli, pratese anch’essa e da quattro anni sotto concordato preventivo. La proprietà, per farla breve, è stata rilevata interamente da una società di gestione nella quale il socio di capitale – cioè Hippocrates – partecipa con il 51% e la famiglia del farmacista con la quota restante.

«All’origine di questa operazione» spiega Tavaniello a Pharmacy Scanner «ci sono alcuni mesi di contatti sempre più approfonditi tra noi e il dottor Brandi, nei quali abbiamo esplorato non soltanto i risvolti economici dell’acquisizione ma anche il progetto con cui rimettere in pista la farmacia. Abbiamo così scoperto visione e valori comuni, che ci hanno convinto a stipulare la partnership e concludere la compravendita».

I due soci, in particolare, condividono la convinzione che la farmacia abbia potenzialità importanti: 200 mq di superficie, fatturato annuo attorno ai due milioni di euro, ubicazione in un’area cittadina a elevata percorrenza, con uffici e abitazioni. E in più, ambulatori per undici medici di famiglia e cinque pediatri di libera scelta, che hanno in cura oltre cinquemila bambini. «E’ una farmacia che deve assolutamente sviluppare un reparto infanzia importante» spiega Gennaro Brandi «non a caso i nostri progetti prevedono innanzitutto un’estesa ristrutturazione di tutti gli interni».

Nessun cambiamento, invece, sul fronte del personale: i cinque collaboratori, assicurano in Hippocrates, saranno riconfermati, il titolare uscente entrerà a far parte del team e la gestione della farmacia sarà affidata a un nuovo direttore. «Con questa operazione» riprende Tavaniello «sfatiamo il luogo comune del capitale aggressivo e dispotico: farmacisti e catene di proprietà possono lavorare insieme e mettere a fattor comune le rispettive competenze: per i primi la conoscenza del territorio e della popolazione, per il capitale le competenze manageriali e le economie di scala». «L’arrivo al capitale ha colto la categoria impreparata e incerta» osserva Gennaro Brandi «io sono uno che preferisce muoversi e sono convinto che quando il capitale è credibile e affidabile si possa anche collaborare. Hippocrates condivide la mia stessa preferenza per una farmacia professionale, che punta sulla formazione continua, sul consiglio e sulla selezione dell’offerta anziché sugli sconti».

Con questa acquisizione diventano tre le farmacie toscane che fanno capo a Hippocrates, ma a brevissimo il totale dovrebbe salire a cinque. E sono due gli esercizi condivisi con un socio di minoranza farmacista. «Ma questo di Prato è un caso davvero unico» ribadisce Tavaniello «perché alla base non c’è soltanto una suddivisione di quote ma un progetto del tutto innovativo, in cui un farmacista che ben conosce il territorio ha trovato nel capitale un partner per crescere e puntare a nuovi traguardi». I due soci non escludono che in futuro la società in compartecipazione possa concludere ulteriori acquisizioni.

Altri articoli sullo stesso tema