Ammontano a dieci – cinque ormai in gestione e le altre con preliminare di vendita già stipulato – le farmacie nel carniere di Valuefarma, fresca new entry nel club (in continua espansione) delle catene del capitale. La società fa capo al fondo inglese di private equity Blixt Group e a guidarlo nelle vesti di founder e amministratori sono Andrea Risa e Luca Toro: nel curriculum del primo figurano diverse esperienze da manager e consulente in vari comparti industriali, in quello di Luca Toro spiccano i 18 anni alla direzione generale di Safar, la cooperativa pescarese dei farmacisti.
Il progetto è quello di costruire una rete di farmacie votate al consiglio e ai servizi. «I modelli tipo drugstore non ci appartengono» dicono a Pharmacy Scanner i due manager «crediamo in una farmacia professionale che dà risposte di salute per aiutare le persone a vivere meglio. Intendiamo quindi investire molto nei servizi e nella prevenzione, perché la farmacia è il luogo del benessere e della cura».
Quanto al cluster dove Valuefarma intende “pescare” per tessere la propria rete, i due amministratori si limitano a fornire qualche indicazione di massima: «Ci interessano le farmacie con fatturati da un milione di euro in su, con una buona profittabilità oppure con i fondamentali in ordine» spiegano «l’area dove si concentrano le nostre ricerche è il Centronord – Emilia Romagna, Marche e Lazio, dov’è ubicata la maggioranza delle farmacie già acquisite – ma guardiamo anche altrove e infatti abbiamo anche due esercizi a Torino e Catania. L’obiettivo? Per ora puntiamo a mettere assieme 150 farmacie circa».
Il mercato c’è, assicurano Risa e Toro. «Ci sono in giro molti farmacisti titolari affaticati da due stressanti anni di pandemia» osservano «in parecchi stanno accarezzando l’idea di vendere». In ogni caso, avvertono i due manager, Valuefarma non intende sovvertire il sistema. «Noi vogliamo che le nostre farmacie continuino a far parte della rete, non vogliamo metterci in competizione con le farmacie indipendenti né tantomeno puntare al predominio del mercato».
Lo prova il fatto che il gruppo non ha al momento progetti di rete. «Preserviamo la continuità di tutte le farmacie che acquisiamo» spiegano Risa e Toro «manteniamo anche l’insegna, perché crediamo nel rapporto fiduciario che ogni esercizio ha sviluppato con la sua clientela e il territorio di riferimento. Anche per questo, abbiamo cura di mantenere i livelli occupazionali e se il titolare che vende è un bravo amministratore, siamo più che felici di tenerlo come direttore: le risorse umane sono il vero patrimonio della farmacia e per tale motivo stiamo già lavorando alla nostra Academy; vogliamo valorizzare e motivare i nostri collaboratori».
Anche in tema di online, infine, la linea è quella di preservare la continuità. «Circa il 30% delle farmacie che abbiamo acquisito ha già il proprio sito web, dal quale fa e-commerce o più semplicemente drive to store» precisano i due founder «lavoreremo per consolidare e sviluppare ogni singola vetrina digitale».