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Rapporto Coop: gli italiani hanno meno tempo libero di molti europei

Consumatore

Regalare tempo libero – semplificando e accorciando il customer journey, ossia i percorso di acquisto del cliente – può rivelarsi oggi una scelta decisiva nell’attrarre e fidelizzare esattamente quanto sconti e promozioni. E’ il suggerimento che arriva dall’edizione 2019 del Rapporto Coop, l’indagine con cui il gruppo fotografa ogni anno consumi, potere d’acquisto e abitudini sociali degli italiani: tra le tante immagini scattate (sono più di 30 le infografiche proposte dal Rapporto) ce n’è una che farmacisti e retailer dovrebbero studiare con attenzione. E’ quella che misura le ore medie di lavoro sostenute individualmente nel 2018 in 22 Paesi dell’Ue: con 1.723 ore per lavoratore, l’Italia si colloca al sesto posto della graduatoria, dominata nei piani alti dai Paesi dell’Est (prima di noi, tra gli occidentali, si piazza soltanto l’Irlanda). Rispetto a noi, dice ancora la classifica, il tedesco medio lavora in un anno 360 ore di meno, l’olandese 290, il francese 203, l’inglese 185.

 

 

Per avere qualche parametro che aiuti a valutare correttamente i numeri, basti sapere che la statistica fissa a 220 i giorni lavorativi in un anno solare: ciò significa che in media gli italiani lavorano per 7,8 ore al giorno, i tedeschi per poco più di sei. E in una coppia nella quale entrambi i coniugi sono occupati – una condizione sempre più frequente, soprattutto tra le generazioni più giovani – attività come fare la spesa o andare dal medico per una visita vengono sempre più spesso compresse nel tempo libero.

Diventa così ancora più chiara la lettura di alcuni fenomeni di consumo. Per esempio gli acquisti progressivamente spostati verso la domenica: come rivelava una ricerca pubblicata a primavera da Nielsen, ormai il 10% degli acquisti settimanali si concentra nel giorno festivo e la tendenza è in netta crescita (+6,6% in un semestre rispetto al precedente). Oppure lo sviluppo dell’online: gli acquisti via internet, dice il Rapporto Coop, sono cresciuti del 18% su base annua (agosto 2018-luglio 2019). E di nuovo Nielsen, a luglio, ha diffuso un’indagine dalla quale emerge che il 56% dei consumatori cerca negozi facili da raggiungere e il 43% vuole fare la spesa in fretta.

Il quadro, insomma, è chiaro. «Con le aperture festive la gdo vende tempo libero» ricorda Sergio Monsorno, chief executive officer di C2C-Close To Consumer «così come vende tempo libero l’e-commerce, perché riduce la parte noiosa del fare la spesa. Non a caso, la domenica è il giorno più importante per Amazon». Domeniche aperte e online, però, non sono le uniche leve a disposizione dei retailer per regalare tempo libero alle famiglie. Il 45% dei consumatori, dice la già citata ricerca di Nielsen, chiede un punto vendita ben organizzato, ossia con un’eposizione leggibile e razionale che semplifichi ricerca e selezione dei prodotti da acquistare. E un altro 41% tende a preferire negozi o supermercati che dispongono di casse veloci (autoscanning, self payment, pagamenti contactless eccetera), per aggirare le code e non perdere tempo. Non è un caso, d’altronde, che in Inghilterra Boots stia per lanciare un pacchetto di nuovi servizi che comprendono un’app con cui inviare la ricetta del medico alla propria farmacia, corsie preferenziali alle casse, armadietti a combinazione per il ritiro veloce di quanto acquistato. E pensare che rispetto a noi ogni inglese ha in un anno 185 ore in più di tempo libero.

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