Amazon Germania ha risposto velocemente alla sentenza della Corte federale di cassazione che a fine marzo aveva recepito le conclusioni della Corte di giustizia europea, imponendo alle piattaforme online di raccogliere dai clienti che acquistano farmaci Otc il consenso al trattamento dei loro dati. Da qualche giorno, come riferisce la rivista tedesca Apotheke Adhoc, sul marketplace del colosso americano è attivo un form che scatta automaticamente quando il cliente mette nel carrello un farmaco senza ricetta: si tratta, in gergo, di una “checkbox” che richiede al cliente di flaggare la casella corrispondente per autorizzare il trattamento dei propri dati da parte di Amazon e della farmacia che commercializza attraverso la piattaforma (in Germania è consentito). «Il consenso può essere revocato in qualsiasi momento» recita l’avviso visualizzato accanto ai dettagli di spedizione e pagamento, e in caso di diniego l’acquirente può proseguire e completare l’ordine solo per gli articoli che non comportano obblighi in materia di privacy.
Come si ricorderà, la sentenza della Corte federale riguardava la trasmissione dei dati dei clienti (incluse informazioni che potevano svelare informazioni sulla salute personale) dal marketplace alle farmacie venditrici. Secondo i giudici tedeschi, Amazon e le altre piattaforme non possono processare ordini per l’acquisto di farmaci otc se prima non ottengono un’esplicita autorizzazione al trattamento dei dati da parte del consumatore. In seguito a questa decisione, diverse farmacie online tedesche avevano cominciato a lasciare la piatatforma o interrompere la vendita dei farmaci senza ricetta, altre invece avevano preferito attendere per seguire gli sviluppi.
La reazione repentina di Amazon è il segnale che la mutinazionale dell’e-commerce non vuole rinunciare a cuor leggero al giro d’affari che genera il mercato tedesco dei farmaci online. Secondo un’indagine di Smile AI, nel 2024 il fatturato di Amazon.de per i soli prodotti dell’healthcare ha superato i 374 milioni di euro, una cifra che lascia intendere la posta in gioco. Tuttavia, avverte Apotheke Adhoc, la soluzione escogitata da Amazon sarebbe ancora imperfetta: le pagine-prodotto di alcune farmacie, a quanto pare, non condurrebbero il cliente al modulo una volta deciso l’acquisto. Amazon, dal canto suo, ha informato via mail le farmacie mercoledì scorso che la “checkbox” sarà progressivamente estesa a tutti i prodotti catalogati con la classe “medicine_classification” e con attivata l’opzione “apothekenpflichtig” (venduto solo in farmacia). «Il nostro obiettivo è proteggere la fiducia di clienti e venditori», ha dichiarato una portavoce dell’azienda. «La protezione della privacy dei clienti è per noi una priorità assoluta da anni».
Intanto le farmacie che inizialmente avevano lasciato il marketplace hanno commentato positivamente la novità: Sanicare, per esempio, sta valutando il rientro tramite il proprio marchio “Homeopathiefuchs”. «Abbiamo già il dito pronto sul pulsante» afferma Marcus Diekmann, responsabile strategia e digitale «dobbiamo solo chiarire gli ultimi dettagli. Se tutto va come previsto, ripartiremo con le vendite dalla prossima settimana». Anche la farmacia online CuraVendi – collegata alla Römer Apotheke di Rheinberg – si prepara al ritorno: «Stiamo valutando tutto con attenzione, per noi è fondamentale che il rispetto della privacy sia garantito» ha dichiarato ad Apotheke Adhoc il co-titolare Gregor-Maximilian Krug.