Anticipazioni confermate: da ieri Cef e Unico sono diventate Q Farma, la newco varata nel febbraio scorso proprio per “accogliere” la fusione tra le due principali società della distribuzione farmaceutica controllate dai farmacisti. Ad aprile, come si ricorderà, erano state conferite in Q Farma le attività distributive di Cef (che continua con il proprio brand per gestire i suoi restanti asset); ieri, 20 luglio, è stato invece il turno di Unico spa, che nella newco è confluita per incorporazione e dunque non sarà più presente con il proprio marchio.
«Con questa integrazione» recita una nota stampa «prende forma il più grande gruppo cooperativo di distribuzione farmaceutica in Italia, con l’obiettivo di rafforzare il presidio della farmacia indipendente garantendo efficienza, sostenibilità e autonomia professionale in un contesto di mercato sempre più dominato da soggetti privati integrati verticalmente. Si scrive Q Farma si legge CU, le iniziali di Cef e Unico».
La chiusura dell’ultimo atto della fusione era stato annunciato giovedì scorso da una lettera che i vertici di Unico (il presidente Giuseppe Franzan e l’amministratore delegato Paolo Agostinelli) avevano inviato a soci e farmacie clienti : «Questa operazione» si legge «segna una tappa decisiva nel percorso di rafforzamento del nostro modello mutualistico. Intendiamo costituire il baluardo più solido ed efficace per preservare il nostro valore e costituire una nuova realtà cooperativa forte e coesa a favore di tutte le farmacie indipendenti».
La comunicazione seguiva di pochi giorni l’indiscrezione, anticipata da Pharmacy Scanner nel numero di lunedì scorso, che l’Antitrust si apprestava ad acconsentire alla fusione fatte salve alcune condizioni, dirette a risolvere posizioni dominanti in una decina di mercati locali. Venerdì fonti di Q Farma hanno confermato che il via libera dell’Autorità garante è effettivamente arrivato, ma per i dettagli occorrerà attendere la divulgazione formale della delibera.
Intanto scende in mare il più grande distributore nazionale a matrice cooperativa, con duemila dipendenti, 20 filiali operative, un fatturato aggregato che sfiora i 2,5 miliardi di euro, 12mila farmacie servite e oltre 3.800 soci farmacisti, di cui 1.200 affiliati in network. Una società che per il 51% è controllata da Cef e per il restante 49% dalle cinque cooperative che formavano Unico: Unione farmaceutica novarese, Codifarma, Unione farmacisti del Friuli Venezia Giulia e Cosifar.
«La nascita di Q Farma» prosegue la nota «segna l’inizio di una nuova fase, che unisce storie, esperienze e professionalità diverse sotto un’unica visione. Una fase che si fonda su tre pilastri chiave: efficienza e sostenibilità, attraverso una riorganizzazione e razionalizzazione dei processi; valorizzazione dell’offerta, che mette a sistema il meglio delle due realtà per servire con ancora più efficacia le farmacie socie e clienti; un’identità forte, capace di rappresentare con autorevolezza il mondo della farmacia indipendente e difenderne l’autonomia professionale».
Ma l’auspicio del nuovo gruppo è che anche le farmacie indipendenti facciano la loro parte. «Ogni vostra scelta quotidiana, ogni singolo ordine a Q Farma» si legge nella lettera che a sua volta Cef ha mandato oggi a farmacisti soci e clienti «non è solo un gesto operativo ma rappresenta un mattone posato per costruire le fondamenta del vostro stesso futuro. È un investimento sulla vostra indipendenza, sulla solidità della vostra farmacia, sulla forza di un modello che vive grazie alla fiducia che ci date ogni giorno».
«Nei prossimi giorni» è invece la chiusa della lettera che Unico aveva inviato alle proprie farmacie «riceverete una comunicazione operativa dettagliata con tutte le informazioni utili (nuovi dati societari, riferimenti amministrativi, indicazioni tecniche). Siamo consapevoli che ogni fase di transizione può comportare qualche cambiamento organizzativo o di processo, ma vi assicuriamo che l’obiettivo resta uno solo: preservare e migliorare il livello di servizio e la relazione di fiducia che ci lega da sempre».