Dal 5 luglio, la farmacia Pharmabest di Marsiglia vende e recapita a domicilio i farmaci con obbligo di ricetta grazie alle Poste francesi. Il servizio si appoggia a un’app (in versione iPhone e Android) che consente al cliente di scattare una foto della ricetta (o alle ricette, se più d’una), aggiungere le proprie informazioni personali (nome, indirizzo, telefono ed e-mail) e i dati biosanitari essenziali (età, peso, numero della tessera sanitaria, allergie, trattamenti in corso eccetera) e quindi inoltrare l’ordine. Non serve altro: il postino si reca in farmacia, ritira i prodotti già confezionati in un sacchetto a prova di privacy, ed effettua il recapito entro il giorno dopo, al prezzo non proprio modico di 7,90 euro a consegna. Oppure, in alternativa, c’è il click&collect: il cliente effettua l’ordine con l’app e poi passa a ritirare comodamente in farmacia, nell’ora indicata.
Anche per il pagamento ci sono opzioni differenziate: se sceglie la consegna a casa, il paziente paga anticipatamente farmaco e recapito con carta di credito (oppure solo la consegna nel caso in cui il medicinale sia rimborsato); se opta per il click&collect, può saldare in farmacia.
Le Poste francesi consegnano a domicilio anche i farmaci con ricetta: il cliente ordina con un’app, il postino (1) ritira in farmacia il plico imbustato (2). Il servizio è già disponibile a Marsiglia con la farmacia Prado Mermoz (3) da settembre si estenderà a Nantes con l’insegna Giphar (4).
Ovviamente l’iniziativa ha subito innescato un intenso dibattito tra i titolari francesi. Anche se non si tratta di una novità assoluta, perché le Poste francesi sono nel mercato del recapito domiciliare dei farmaci già dall’ottobre scorso, grazie a una piattaforma per gli ordini online realizzata con mesoigner.fr e Medissimo. A Marsiglia, però, la differenza la fa la partnership con un’insegna di farmacie: Pharmabest, infatti, non è soltanto l’esercizio di Marsiglia, di fatto è un circuito che riunisce una sessantina di esercizi “top” (per dimensioni e fatturati) sparsi nelle principali città transalpine. E così, nei giorni scorsi, il Consiglio nazionale dell’Ordine dei farmacisti ha convocato i vertici dell’aggregazione per farsi spiegare i dettagli del servizio.
Le preoccupazioni dell’Ordine sono legate all’online: la legislazione francese (come quella italiana) vieta l’e-commerce dei farmaci con ricetta; diventa quindi legittimo chiedersi se un servizio che consente di ordinare i medicinali a distanza per farseli poi recapitare dal postino (in teoria su tutto il territorio nazionale) non sia di fatto un aggiramento delle regole.
Si vedrà, intanto Pharmabest svela i suoi piani: Marsiglia (farmacia Prado Mermoz) è solo l’inizio, l’obiettivo è di allargare il servizio entro la fine dell’anno a tutti gli esercizi del gruppo, in una dozzina di città. E arrivare in un anno a 50mila consegne, 100mila in 18 mesi. «Il farmacista ha il numero di telefono del cliente» spiega a Le Quotidien du Pharmacien David Abenhaim, contitolare della farmacia Prado Mermoz, gestita da quattro soci che guidano un team di 26 farmacisti «può dunque chiamarlo per qualsiasi bisogno e parlargli come se ce l’avesse davanti al banco. La tariffa per il recapito? E’ quanto chiedono le Poste francesi, non applichiamo alcun ricarico».
Il caso marsigliese è soltanto la punta dell’iceberg, perché la consegna a domicilio sta diventando terreno di competizione per tutte le farmacie d’Oltralpe. E anche in Francia come in Italia incide la proliferazione di app per smartphone: basta citare il caso di Pharma Express, startup nata nella regione parigina che – in stile Uber – mette al servizio delle farmacie una rete di corrieri per la consegna h24, sette giorni su sette. La tariffa è di 2,90 euro a consegna (ma per ordini sopra i 50 euro diventa gratuita) e l’obiettivo dell’azienda è quello di arrivare a servire entro la fine dell’anno una trentina di farmacie.
Le Poste francesi, poi, hanno messo il piede in un’altra mezza dozzina di progetti, il più avanzato dei quali dovrebbe partire da settembre a Nantes: il partner è un’altra aggregazione di farmacie, Giphar, che riunisce 1.300 esercizi in tutto il Paese. Il gruppo accresce il livello del servizio nei confronti della clientela, le Poste mettono radici in un nuovo mercato. Non è poco, visto che posta elettronica e sms fanno calare la corrispondenza tradizionale del 7% all’anno.