La qualità erogata al banco da un farmacista dipende certamente dalla sua empatia ma anche dalle sue competenze scientifiche. Il problema è che la quotidianità in farmacia è spesso frenetica e non rimane mai abbastanza spazio per formarsi come vorremmo. L’AI può aiutarci a strutturare e velocizzare il nostro apprendimento per restare aggiornati o diventare più competenti su un nuovo argomento. Che si tratti di una nuova categoria di integratori, un’area terapeutica emergente, o ancora una tecnologia diagnostica appena introdotta, per ogni farmacista diventa fondamentale immagazzinare quante più informazioni possibili nel modo più efficiente. Tradotto: assimilarle e contestualizzarle per erogare a banco il miglior servizio.
Nella maggior parte dei casi non basta leggere velocemente un articolo o assistere a un webinar, anche perché gli argomenti sono spesso più complessi di quanto sembri. Vediamo quindi come utilizzare l’AI per questo obiettivo.
La prima cosa da fare è dividere il percorso in fasi distinte. Ecco un buon punto di partenza:
· Orientamento generale: definizione dell’argomento. Quali sono le sue aree principali? Quali sottotemi dovrei conoscere?
· Approfondimenti mirati: Per ogni area, quali sono le conoscenze più importanti per il mio ruolo in farmacia? (meccanismo d’azione, benefici, effetti collaterali, tipologie di prodotto…)
· Aggiornamenti e trend: Quali sono le novità degli ultimi anni? Ci sono linee guida recenti, innovazioni, cambiamenti nel mercato?
· Applicazioni pratiche: Come tradurre queste informazioni nella gestione del consiglio al banco, della selezione di gamma, dell’organizzazione dei servizi?
Questa struttura ti permette di non fermarti a un livello superficiale, ma di creare una conoscenza completa, utile nel lavoro quotidiano. Una volta definita la struttura procediamo a scrivere prompt chiari e progressivi, che guidino l’intelligenza artificiale passo dopo passo.
Vediamo alcuni esempi pratici che puoi adattare al tema che vuoi approfondire:
· Panoramica generale: “Spiegami in modo semplice cos’è [argomento] e quali sono le principali categorie di prodotto.”
· Approfondimento tecnico: “Approfondisci il meccanismo d’azione della [molecola] con esempi e indicazioni terapeutiche.”
· Aspetti di mercato: “Quali trend di mercato hanno caratterizzato il settore [xxx] negli ultimi tre anni?”
Traduzione pratica per la farmacia: “Quali sono i consigli pratici che io come farmacista potrei dare a un paziente che chiede un integratore per [argomento]? Suggerisci anche come costruire una proposta completa con altri prodotti e servizi.”
Avvertenza: ChatGPT e simili non sostituiscono le cosiddette fonti ufficiali (linee guida, studi clinici, testi accademici) poiché si limitano solo a reperire le informazioni online e offrirtele nella forma o sintesi richiesta. Ricorda quindi che il ruolo principale dell’AI in questo senso è sempre e solo quello di aiutarti a organizzare la conoscenza, chiarire dubbi, sintetizzare concetti complessi e accelerare la ricerca.
Infine, come ultimo passaggio possiamo testare il livello di apprendimento raggiunto. Puoi farlo in modo molto pratico e veloce chiedendo:
· “Fammi 5 domande a risposta multipla per verificare la mia comprensione su [argomento].”
· “Simula una situazione reale: un cliente mi chiede aiuto per [tematica correlata]. Fai il cliente e fammi domande, io ti rispondo e tu valuta le mie risposte.”
Questa è solo una delle soluzioni di ripasso che puoi ottenere, ma naturalmente puoi chiederle di creare schemi riassuntivi, mappe concettuali o quiz da ripassare nei ritagli di tempo.
Ricordiamoci infatti che studiare con l’intelligenza artificiale non significa limitarsi a fare una domanda e copiare la risposta, ma costruire un percorso di apprendimento personale e strutturato che parte da ciò che ti serve sapere per diventare un professionista più competente e utile ai tuoi pazienti.
Il vero valore di strumenti come ChatGPT sta nella curiosità e nella profondità con cui li utilizziamo: non basta accontentarsi di una risposta generica, serve andare a fondo, fare domande su domande, mettere in discussione ciò che si è appreso, chiedere esempi concreti e verificare di aver davvero capito. Solo così l’AI può trasformarsi da semplice erogatore di risposte rapide a compagno di crescita professionale, uno sparring partner mi piace chiamarlo, capace di aiutarti a migliorare ogni giorno come professionista.