Fondi e catene, il capitale che compra mostra già i primi volti

Filiera

Lo si sapeva e lo avevamo scritto: il mercato della farmacia italiana sta attirando in prima battuta gli appetiti di fondi d’investimento e gruppi finanziari, che nell’apertura della titolarità al capitale vedono una golosa opportunità di guadagno sul breve termine. Acquistano, riorganizzano, assemblano una catena e poi dopo qualche anno rivendono a una multinazionale della distribuzione o a qualche altro gruppo commerciale, realizzando plusvalenze da capogiro. E’ quello che hanno fatto in Svezia con la liberalizzazione del 2009, è ciò che verosimilmente faranno anche in Italia.

Ora che circolano i primi nomi, poi, diventa evidente che dalle Alpi stanno calando armate ben fornite di soldi e dai progetti molto chiari. C’è per esempio quel fondo londinese in cui militano tra gli altri Ubs, banca svizzera d’investimenti con un fatturato 2016 di 28,3 miliardi di franchi, e Allianz, gruppo assicurativo tedesco che nel 2014 ha realizzato utili netti per 6,6 miliardi di euro: su suo mandato, uno studio legale milanese avrebbe cominciato a girare per farmacie in cerca di titolari pronti a vendere e a quanto si vocifera ci sarebbero già nel carniere una ventina di esercizi.

Non prendono tutto: mirano alle aziende dalla croce verde con un giro d’affari compreso tra 1 e 2 milioni di euro, acquistano con un rapporto di 1,4 e puntano a mettere assieme una rete di circa 500 esercizi, ben distribuita su tutto il territorio nazionale. Niente catene però, almeno all’inizio: il network avrà un proprio logo, forse sarà esposta una vetrofania, ma niente di più. E il titolare che vende potrà rimanere nella farmacia come direttore oppure socio, ma soltanto di minoranza. Anche se acquisti e business li gestirà il nuovo proprietario, con il proprio management.

Tra gli operatori finanziari che hanno valicato le Alpi per mettere radici nella farmacia c’è anche il gruppo Penta: attivo nei mercati del retail e della sanità, vanta un fatturato 2016 di 5,6 miliardi di euro e opera in Germania, Austria, Repubblica ceca, Slovacchia e Polonia. Il suo interesse per il mercato italiano (confermato ufficialmente a Pharmacy Scanner) potrebbe andare ben al di là del breve termine. Penta infatti controlla la catena di farmacie Dr.Max, che schiera 370 esercizi nella Repubblica ceca, 220 in Slovacchia e 338 in Polonia. E, guarda caso, da poco più di un anno alla guida dell’insegna in qualità di Ceo c’è Leonardo Ferrandino, già amministratore delegato di Admenta Italia (la società del gruppo internazionale Celesio che gestisce le comunali di Milano e Bologna e detiene la catena Lloyds farmacie).  Quando si dice giocare in casa.

 

Altri articoli sullo stesso tema