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Farmacentro acquisisce la sua prima farmacia di proprietà. Golinelli: la useremo per fare palestra

Filiera

Ora c’è anche Farmacentro, la cooperativa umbro-marchigiana con oltre 900 farmacie associate, tra le aziende della distribuzione farmaceutica che detengono farmacie interamente di proprietà. Venerdì scorso, 4 dicembre, il gruppo ha concluso il preliminare per l’acquisto dell’esercizio di uno dei suoi soci, situato ad Ancona e con superficie commerciale di 120 mq. Come detto si tratta della prima farmacia detenuta al 100% da Farmacentro, non della prima che fa capo alla cooperativa. La società, infatti, detiene il 75% di Farmacisti Riuniti, holding cui appartiene il 79% dell’azienda municipalizzata di Arezzo e delle sue otto farmacie comunali.

L’acquisizione di Ancona apre dunque un capitolo del tutto nuovo nella storia dell’azienda. Un capitolo dalla trama già ben delineata. «Ci è capitata davanti un’occasione e l’abbiamo colta» spiega a Pharmacy Scanner il presidente Stefano Golinelli «in giro ce ne sono altre ma prima lavoriamo al progetto di una holding che faccia da contenitore per le farmacie di proprietà, nel quale coinvolgere i soci della cooperativa ed eventuali finanziatori esterni che abbiano le nostre stesse filosofie gestionali, mission e vision di come deve essere la farmacia italiana».

La prima certezza riguarda la collocazione che verrà data all’esercizio anconetano: «Diventerà Mia Farmacia a tutti gli effetti e quindi seguirà le logiche del nostro network, in piena armonia con gli altri esercizi della cooperativa» prosegue Golinelli «in più la utilizzeremo come una sorta di laboratorio dove affinare l’esperienza del gruppo, applicando il nostro modello di gestione. Servirà a studiare un modello nuovo di farmacia,  che vada oltre lay out e allestimento e faccia piuttosto leva sulla gestione del personale, su protocolli di consiglio, sul category, sulla comunicazione in store e sui servizi al cittadino. Un modello che poi sarà a disposizione di tutti gli associati».

In questo contesto dove ormai le aziende della distribuzione hanno una bassa redditività, conclude Golinelli, «disporre di un piccolo portafoglio di farmacie di proprietà è un’opportunità che va a beneficio anche di tutti i soci: uno, perché i margini della farmacia sono superiori a quelli della distribuzione e quindi l’integrazione verticale aiuterà Farmacentro a migliorare le proprie performance; due, perché è meglio che le farmacie vengano gestite da noi con le nostre logiche piuttosto che da altri gruppi dalle dinamiche aggressive e non in linea con il modello di farmacia che noi perseguiamo».

Sempre nella scorsa settimana si è anche concluso il percorso di Sinerfarma, la newco lanciata nel maggio 2019 da Farmacentro e Unifarm perché facesse da volano all’integrazione progressiva delle attività dei due gruppi. Come già anticipato da Pharmacy Scanner, le due società hanno chiuso la compagnia dopo avere constatato l’esiguità dei risultati fin qui conseguiti. «Ci lasciamo in ottimi rapporti quindi non sarebbe corretto chiamarlo un divorzio» commenta ancora Golinelli «dobbiamo tutti ripensare e rivalutare i nostri programmi alla luce di scenari che saranno profondamente modificati».

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