Extramargine 0,65%, il Tar ordina l’integrazione del contraddittorio a tutti i grossisti

Filiera

Bisognerà aspettare l’udienza del 13 gennaio 2026 per capire se lo 0,65% di extramargine che la legge di bilancio toglie all’industria per darlo ai distributori si applica anche ai farmaci generici oppure no. È l’indicazione che arriva dalle due ordinanze con cui l’altro ieri (11 giugno) il Tar Lazio si è espresso in camera di consiglio sulla sospensiva richiesta da Teva Italia e Doc Generici nei loro ricorsi, presentati a metà maggio per impugnare la nota dell’Aifa che dava seguito alla disposizione sulle quote di spettanza.

Il pronunciamento era atteso, perché l’accoglimento o meno della sospensiva – pur senza entrare nel merito della questione – avrebbe potuto comunque fornire un’indicazione sommaria dell’orientamento del Tribunale. Tuttavia, nella camera di consiglio le due aziende ricorrenti hanno rinunciato alla misura cautelare e il giudice dal canto suo ha ritenuto necessario disporre l’integrazione del contraddittorio «per pubblici proclami» e quindi rinviare la trattazione di merito al 13 gennaio.

Che cosa significa? In sostanza, il Tar ha considerato opportuno che al contenzioso venga data ampia pubblicità, per consentire ad altri grossisti, se lo riterranno opportuno, di partecipare alla causa (oltre a quelli chiamati in giudizio dalle due aziende, ossia Comifar, Spem, Unifarma, Riccobono e Difarma) aggiungendosi alle parti già costituite nel giudizio (Egualia e Adf, per il momento non Federfarma Servizi, visto che nessuna delle sue associate era stata chiamata in causa).

A tal fine, come si legge nell’ordinanza, il Tar ha disposto la pubblicazione di un avviso sul sito web dell’Aifa, nel quale andranno specificati l’autorità giudiziaria innanzi alla quale si procede e il numero di registro generale del ricorso, il nome di parte ricorrente e l’indicazione delle amministrazioni intimate (Aifa stessa e ministero della Salute), il testo integrale del ricorso e, per l’appunto, l’indicazione che i controinteressati sono tutti i grossisti.

Avviso e documentazione, continua l’ordinanza, non dovranno essere rimossi «sino alla pubblicazione della sentenza definitiva di primo grado» e sull’homepage del sito andrà inserito un link chiamato “Atti di notifica” che dovrà portare alla pagina dov’è stata caricata la documentazione.

La palla, insomma, passa ora nel campo dei grossisti, che dovranno decidere se mobilitare i loro avvocati e aggiungersi al contenzioso. Accettando anche il non remoto rischio di ritorsioni da parte di qualche produttore, per esempio sui premi di fine anno. Da capire, invece, quali effetti ha la mancata pronuncia del Tar sulla sospensiva riguardo alle note di credito che molti distributori hanno inviato in questi mesi ai genericisti per cercare di riscuotere lo 0,65%. «Da un punto di vista meramente formale e salvo diversi accordi tra le parti, la disposizione della Legge di bilancio rimane in vigore perché il Tribunale non ha concesso alcuna sospensiva» osserva Quintino Lombardo di Lombardo e Cosmo Iusfarma Studio Legale «quindi i grossisti che si sono visti rifiutare una nota di credito potrebbero ricorrere a un’ingiunzione di pagamento, chiedendo puntuale applicazione della norma. Visto però che l’udienza è già fissata così a breve, è verosimile che tutto resterà fermo sino al 13 gennaio, quando ci sarà il giudizio di merito».

Come si ricorderà, con i loro ricorsi Teva e Doc Generici avevano impugnato la nota Aifa del 7 aprile che sulla disposizione dello 0,65% (commi 324 e 325 della Manovra) si allineava all’interpretazione del Ministero e assoggettava alle nuove quote di spettanza (66% industria e 3,65% distribuzione intermedia) tanto i farmaci branded quanto gli equivalenti. Di avviso diverso i produttori di generici, secondo i quali la Legge di Bilancio non ha modificato il dl 39/2009, che sugli off patent fissava la quota industria al 58,65% del prezzo al pubblico e riservava un 8% alla negoziazione commerciale tra distributori e farmacie. Per capire chi ha ragione bisognerà aspettare gli esiti dell’udienza del 13 gennaio.

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