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Eurostat: vive a 15 minuti da un ospedale l’80% degli italiani, ma in Basilicata sono il 52%

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In Italia l’80% della popolazione vive a non più di 15 minuti di auto da un ospedale, una quota di poco inferiore alla media europea che arriva all’83,2%. È la fotografia proveniente dalla ricerca pubblicata lunedì scorso da Eurostat, l’ente statistico dell’Unione europea, in concomitanza con le celebrazioni della Giornata mondiale della salute. L’indagine, in sintesi, misura l’accessibilità delle strutture ospedaliere nelle oltre 1.200 circoscrizioni di livello Nuts 3 (equivalenti alle nostre province) che compongono il territorio dell’Unione europea. Risultato, sono 124 le ripartizioni territoriali dove il 100% della popolazione dispone di un ospedale a non più di 15 minuti di auto, e di queste 96 sono in Germania, sei in Belgio e altrettante nei Paesi Bassi, quattro in Grecia, Francia, Malta e Spagna e due in Polonia e in Italia (Milano e Monza-Brianza).

La valenza dell’indagine, come si può intuire, è principalmente sociale ma i dati di dettaglio che riguardano il nostro Paese meritano di essere consultati con un occhio particolare dalle farmacie del territorio, perché aiutano a valutare l’interesse della popolazione per servizi di valenza diagnostica (come la telemedicina) sulla base della disponibilità di strutture sanitarie nel territorio di riferimento. Ovviamente in questo genere di stime entrano in gioco anche altri parametri che nell’analisi non sono considerati (liste d’attesa, specialità dei singoli ospedali e via a seguire) ma la mappa di Eurostat offre già un primo orientamento che può spingere il titolare di farmacia ad approfondire.

 

Provincia per provincia, quanti hanno un ospedale a meno di 15 minuti

 

Quali sono allora le principali evidenze che arrivano dall’indagine? Per cominciare, l’analisi conferma una volta di più che in Italia le aree montane e interne sono quelle dove il Ssn risulta meno accessibile e quindi le farmacie possono rappresentare un “asset” complementare importante. Non a caso, le uniche due province dove la popolazione che dista meno di 15 minuti da un ospedale arriva al 100% dei residenti sono in Lombardia (Milano e Monza-Brianza, per l’appunto). Di più, tra le province che nella classifica italiana figurano ai primi cinque posti quattro sono lombarde (oltre a Milano e Monza, Lodi e Varese), mentre tra le prime dieci se ne contano cinque (Bergamo). Complessivamente, dice Eurostat, dispone di un ospedale a 15 minuti di distanza l’80,5% della popolazione italiana e il 92,5% dei residenti  in Lombardia, contro il 60,5% della Sardegna o il 52,3% della Basilicata.

Disporre di un dato che misura la densità di ospedali e strutture di cura sul territorio, per di più, aiuta anche a valutare con maggiore attenzione i dati che arrivano dalle sperimentazioni in corso nelle varie regioni sulla farmacia dei servizi. Giusto per restare in Basilicata, nei giorni scorsi Federfarma ha divulgato i numeri relativi alla campagna 2024: undici mesi e 133 farmacie partecipanti, che hanno prodotto nel periodo considerato 8.328 elettrocardiogrammi, 5.357 holter cardiaci, 3.037 holter pressori, 2.261 monitoraggi dell’aderenza terapeutica su pazienti diabetici, ipertesi e affetti da bpco e 139 spirometrie. In media, significa 1,4 ecg alla settimana per farmacia, 0,9 holter cardiaci, 0,5 holter pressori, e 0,02 spirometrie. E allora, considerato che appena metà circa della popolazione ha un ospedale a meno di un quarto d’ora di macchina da casa, sono medie soddisfacenti, oppure si può fare di meglio?

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