Skin ADV

Eurostat: tra gli italiani che navigano sul web il 7% ha comprato farmaci o integratori

Consumatore

Gli italiani che acquistano online un farmaco senza ricetta o un integratore sono poco più del 7% di coloro che navigano su internet. Ma tra i 55-74enni con livello di istruzione elevato diventano quasi uno su dieci e tra i 25-64enni salgono a quasi uno su sei. Stessa proporzione, quasi uno su dieci, anche tra le donne con età 25-64 anni. La fotografia arriva da Eurostat, che nei giorni scorsi ha diffuso l’aggiornamento 2022 dell’indagine annuale sull’e-commerce nell’Ue lato consumatori. I risultati discendono dalle risposte fornite da un campione di 169 milioni di famiglie residenti nell’Unione europea (con almeno una persona di età compresa tra 16 e 74 anni) e 328 milioni di persone della stessa fascia di età. Agli intervistati sono state chieste informazioni sull’ultima volta che hanno utilizzato internet, quanto spesso navigano, quali attività svolgono in rete, cosa comprano a distanza e altro ancora.

Nel 2022, dice Eurostat, ha utilizzato internet il 91% dei cittadini Ue di età compresa tra 16 e 74 anni e di questi il 75% ha acquistato od ordinato online beni o servizi (nel 2021 erano il 55% dei navigatori). I tassi più elevati di shopper digitali si riscontrano nei Paesi Bassi (92%), in Danimarca (90%) e in Irlanda (89%). I Paesi che tra 2012 e 2022 hanno registrato le crescite più significative sono Estonia (+47 punti percentuali), Ungheria (+43) e Cechia a pari merito con Romania (+41). L’Italia figura nella parte bassa della classifica, con il 57,3% degli utenti internet che nel 2022 ha comprato online (nel 2012 erano il 28,9%, +28 punti percentuali, nel 2021 il 61,3%).

 

Utenti internet che hanno acquistato online beni o servizi, 2012 vs 2022

 

Per quanto concerne i beni più acquistati od ordinati online, figura al primo posto l’abbigliamento (compresi scarpe e accessori) con il 42% degli internauti che hanno effettuato almeno un acquisto in tale categoria nei tre mesi antecedenti al sondaggio. Seguono l’home delivery da ristoranti, catene di fast-food e servizi di catering (19%), i cosmetici e prodotti di bellezza o benessere (17%), i mobili e gli accessori per la casa o il giardinaggio (16%) e libri, riviste o giornali (14%, a pari merito con gli articoli sportivi escluso l’abbigliamento). La categoria integratori e farmaci (esclusi quelli con obbligo di ricetta) figura all’ottavo posto con l’11% degli internauti europei che li ha acquistati online negli ultimi tre mesi. 

I prodotti più comprati nel 2022 (% di acquirenti online)

 

E gli italiani? Nei tre mesi antecedenti alla ricerca, dice Eurostat, il 22,5% dei nostri connazionali che navigano su internet ha comprato online prodotti di abbigliamento, il 12% mobili o accessori per l’arredamento o il giardinaggio, il 9,8% film o serie tv in streaming, il 9% cosmetici o prodotti di bellezza e, a pari merito, computer, tablet o smartphone. Farmaci e integratori figurano al nono posto, con il 7,3% dei navigatori che ha comprato in questa categoria (nel 2021 erano il 6,4%).

 

La classifica dei prodotti più comprati dai navigatori italiani

 

Le percentuali variano in modo considerevole a seconda delle fasce sociali. Tra i 55-74enni che navigano su internet e hanno un basso livello di educazione scolastica, per esempio, solo l’1,7% ha acquistato online un farmaco o un integratore negli ultimi tre mesi; tra gli individui della stessa fascia di età con livello di educazione media la quota sale al 7,6% e tra coloro che hanno un titolo scolastico elevato arriva al 9,3%; tra i 25-54enni con educazione superiore, invece, l’incidenza sfiora il 15%. Tassi più omogenei si riscontrano invece nel confronto tra uomini e donne: i 55-74enni che comprano online farmaci e integratori sono il 5% di coloro che in questa fascia di età navigano su internet; tra le donne, invece, sono il 4,7%. Ma se l’osservazione si allarga alla fascia 25-64 anni, l’incidenza arriva al 9,5% tra le donne e al 7,8% tra gli uomini. È evidente, in sostanza, che il ricambio generazionale gioca a favore dell’online. La farmacia di domani ne dovrà per forza tenere conto.

Altri articoli sullo stesso tema