Energia e gas, Assoram rinnova l’allarme: in un anno rincari medi sui prezzi all’ingrosso raddoppiati

Filiera

I prezzi all’ingrosso di elettricità e gas sono aumentati di circa 10 volte rispetto a un anno fa. E sempre più spesso i produttori di materie prime richiedono ai fornitori di energia garanzie sulla liquidità che possono mettere a rischio persino i contratti a prezzo fisso già stipulati. L’allarme arriva da Assoram, che torna sul problema dei rincari di carburante ed elettricità con un comunicato in cui vengono riportate le preoccupazioni di Aiget, l’associazione dei grossisti di energia e dei trader. «Siamo consapevoli che la situazione sia eccezionale e senza precedenti» commenta il presidente di Assoram, Pierluigi Petrone «possiamo soltanto ribadire che esistono filiere, come la nostra, in cui non è possibile ridurre o sospendere i servizi per contenere i costi in crescita».

Gli associati, prosegue la nota dell’organizzazione che rappresenta i depositari, riferiscono di rincari pari al doppio o al triplo della media registrata nello stesso periodo dell’anno scorso. «Il delicato contesto geopolitico sicuramente non rende facile trovare una soluzione a breve termine, ma ci sono filiere su cui bisogna intervenire con urgenza: distribuiamo farmaci e ne sentiamo la responsabilità etica e professionale». Occorre quindi agire subito per «calmierare i prezzi dell’elettricità e del gas e preservare la concorrenza e il pluralismo degli operatori», ma – lamenta Assoram – tra le norme varate finora per affrontare il caro-prezzi «mancano misure incisive per la nostra filiera».

Gas ed elettricità, ricorda Petrone, sono necessari a garantire stoccaggio e trasporto dei prodotti farmaceutici con la qualità e la sicurezza prescritti per legge; ne consegue che «la supply chain italiana della salute è in pericolo, proprio nel delicato momento della ripresa dallo shock pandemico. In un settore fortemente regolamentato come quello della movimentazione dei prodotti per la salute, dove vigono obblighi contrattuali basati su disposizioni di legge, i margini di controllo del prezzo per far fronte ai drammatici rincari delle bollette sono minimi».

A preoccupare Assoram, in particolare, è la protesta indetta da Trasportounito per oggi (lunedì 14 marzo) allo scopo di raccordare le diverse manifestazioni già in programma in diversi centri della Penisola. «Gli effetti della pandemia prima e degli aumenti delle commodity ora» osserva Petrone «stanno colpendo duramente anche i nostri operatori, che tuttavia non possono tirarsi indietro dovendo garantire servizi essenziali e di pubblica utilità».

Le soluzioni? Il presidente di Assoram cita Re-Power Eu, il programma approntato nei giorni scorsi dall’Unione europea per ridurre la dipendenza dalle forniture russe. «Nel piano» spiega Petrone «i Paesi membri possono concedere sgravi temporanei alle imprese che devono far fronte a esigenze di liquidità legate ai rincari dell’energia». E’ uno strumento che allevierebbe le sofferenze della supply chain della salute, ma – avverte il presidente – «è urgente che le istituzioni nazionali e comunitarie coordinino i loro sforzi con tutte le sigle di rappresentanza degli operatori impattati dalla crisi».

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