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Elettricità, carta, consegne: dove lavorare per una farmacia sostenibile secondo Chiesi e Cef

Filiera

Una farmacia produce in media ogni anno una quantità di gas serra il cui effetto sul riscaldamento globale è pari a una trentina di tonnellate di anidride carbonica (Co2). Lo ha misurato il progetto “La farmacia sostenibile” che Chiesi Italia e Cef hanno lanciato l’anno scorso con l’obiettivo di definire un modello di farmacia “carbon neutral” che dia il suo contributo al piano europeo per la neutralità climatica: emissioni di Co2 ridotte del 55% entro il 2030 e impatto zero sul clima entro il 2050.

All’inizio dell’estate è scattato il reclutamento delle farmacie-campione (tre urbane e due extraurbane, tutte affiliate al network Cef – La farmacia italiana); tra luglio e agosto sono state misurate le “impronte ambientali” di ogni esercizio e individuate priorità e soluzioni; tra settembre e ottobre sono state redatte le relazioni finali. Giusto per un raffronto: il nostro Paese produce ogni anno 355,4 milioni di tonnellate di Co2 equivalente.

 

Le emissioni di Co2 equivalente di un’azienda

 

Ma quali sono le fonti “climalteranti” che caratterizzano una farmacia media? I ricercatori di Nativa, che ha collaborato al progetto in partnership con Chiesi e Cef, ne hanno censite una decina, ripartite in base alla classificazione Scope (1 – Emissioni dirette; 2 – Emissioni indirette; 3 – Altre emissioni). Quindi, per ciascuna fonte, hanno misurato volume e quota sul totale: elettricità ed energia sono risultate la voce più “pesante”, con una produzione media di Co2e di 13,7 tonnellate all’anno; seguono le emissioni da beni acquistati (carta, sacchetti, camici, mobilio e prodotti elettronici: 4,5 tonnellate di Co2e) e quelle da servizi come pulizia e manutenzione (4,7 tonnellate di Co2e prodotta).

Una volta individuate le principali criticità si è lavorato sulle soluzioni, che Cef ha cominciato ad applicare nelle farmacie del suo network. Per quanto concerne le emissioni da fonti di energia, la risposta è consistita nella scelta di un fornitore che produce il 100% dell’elettricità da fonti rinnovabili certificate; hanno già concluso contratti di utenza 40 delle farmacie di proprietà più 50 indipendenti affiliate, altre seguiranno con l’incoraggiamento della cooperativa. Da citare anche gli interventi per l’efficientamento energetico come l’installazione di sensori di presenza per l’illuminazione, lampade a intensità variabili, sensori crepuscolari o porte automatiche (per ridurre le spese di riscaldamento).

Per quanto concerne i servizi di pulizia e manutenzione, gli interventi comprendono l’impiego di sacchetti riciclati o monouso, detergenti e disinfettanti marchiati Ecolabel (flacone riciclato, detergenti controllati e certificati), il monitoraggio dei consumi di acqua e l’installazione di riduttori di flusso ai rubinetti, l’acquisto di arredi, mobili, pitture e colle, strutture metalliche e stucchi o cementi a basso impatto ambientale.

Quanto alle emissioni da beni acquistati, le soluzioni consigliate comprendono l’uso di plastica vergine, il ricorso a sacchetti in bioplastica o contenuto riciclato certificato e l’impiego di camici in cotone certificato Gots/Oeko Tex (che Cef – La farmacia italiana propone in catalogo alle sue farmacie). Riguardo alla carta, i principali risparmi arrivano dalla digitalizzazione: fatturazione e ddt elettronici, è la stima, fanno risparmiare in un anno più di 15 milioni di fogli di carta. E poi c’è l’uso da parte di Cef -La farmacia italiana di espositori durevoli che non vengono gettati al termine di una campagna ma vengono riutilizzati da una promo all’altra.

Seguono gli interventi sulla logistica: nel 2022 Cef è passata da 4-5 a 3 consegne al giorno, che diventano due per le farmacie di proprietà. Sono stati così tagliati 10mila chilometri di percorrenza giornaliera per un risparmio di 520 tonnellate all’anno di Co2. L’obiettivo è quello di razionalizzare ulteriormente le uscite incidendo sull’organizzazione delle farmacie clienti e sviluppando il sistema di riordino automatico di cui dispone Cef. Si lavorerà anche su accordi di category management e razionalizzazione delle campagne marketing. Inoltre, si lavorerà sul consumatore perché a sua volta adotti comportamenti virtuosi come la prenotazione dei farmaci via app, per ridurre i passaggi in farmacia e quindi l’uso dell’auto, e si procederà al progressivo rinnovamento della flotta per passare a mezzi elettrici o ibridi, oppure a biodiesel, biometano o altro ancora.

E le emisisoni “climalteranti” che non si riesce a ridurre? Qui la risposta arriva dalla compensazione, ossia la partecipazione a progetti che mirano al riequilibrio delle condizioni ambientali e sociali. Per esempio, la piantumazione di alberi, la realizzazione di sistemi per la distribuzione e purificazione dell’acqua, il supporto ai servizi sanitari. «I farmacisti sono coinvolti sui temi della sostenibilità in qualità di professionisti che si prendono cura della salute delle persone, che è strettamente correlata al benessere del Pianeta» dichiara Giulia Ardenti Morini, trade marketing & digital manager consumer healthcare di Chiesi Italia «ma anche per la loro funzione sociale di sensibilizzazione e di esempio per la cittadinanza. Per questo abbiamo deciso di realizzare, insieme a Cef e Nativa, un progetto volto a sostenere l’implementazione di pratiche eco-sostenibili in farmacia, confermando la nostra volontà di essere un partner di valore per il farmacista e il nostro impegno a diffondere la filosofia della carbon neutrality all’interno di tutto l’ecosistema salute».

«Siamo onorati che Chiesi Italia ci abbia scelto come partner per questa iniziativa, che integra il nostro impegno al fianco delle oltre 700 farmacie del network Cef – La farmacia italiana» commenta Vittorino Losio, presidente di Cef «un sentito ringraziamento va ai farmacisti che hanno aderito al progetto pilota». «L’entusiasmo con cui i nostri farmacisti hanno partecipato» osserva Alessandro Orano, direttore generale di Cef «conferma che siamo sulla strada giusta per realizzare la prima Rete di farmacie sostenibili». «Contribuiamo alla sostenibilità ambientale» ricorda Maria Antonietta Iacovaccio, direttore retail Cef «offrendo ai nostri soci la possibilità di aderire a contratti di fornitura di energia elettrica al 100% da fonti rinnovabili, adottando politiche paper-save grazie a servizi e sistemi di archiviazione digitali, soluzioni omnichannel, l’ottimizzazione della logistica, la fornitura di espositori durevoli, formando il personale al contenimento dei consumi e altre novità come l’adesione a progetti di compensazione».

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