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E-commerce della farmacia, crescono player e competizione. E all’orizzonte fa capolino il fenomeno dei “dark store”

Filiera

L’e-commerce della farmacia sembra scommettere su una crescita di vendite e clienti anche nel lungo periodo, quando la campagna vaccinale contro covid avrà immunizzato una buona parte del Paese e i suoi abitanti potranno riguadagnare in massa strade, piazze e negozi. E’ l’impressione che si ricava a prendere nota degli ultimi progetti per l’online ai quali stanno lavorando le insegne della farmacia e della parafarmacia. Per quanto concerne quest’ultimo canale, le novità arrivano da Medi-Market, la catena belga (43 esercizi tra Benelux e Francia) che in Italia dispone di sette parafarmacie, due delle quali taglia “extra-large” (Fidenza, in provincia di Parma, 600 mq e Roncadelle, nel bresciano, 450 mq): dall’inizio del prossimo mese, infatti, sarà online il sito di e-commerce della catena, che andrà ad aggiungersi ai portali per il mercato belga e per quello francese.

L’apertura verrà pubblicizzata con una campagna di advertising appoggiata in prevalenza su Google e l’obiettivo è quello di replicare struttura e grafica del sito belga, che genera ogni anno ricavi per otto milioni di euro. «Metteremo online tutto il catalogo, novemila referenze circa» spiega a Pharmacy Scanner Nino Faiella, direttore della filiale italiana «e la parafarmacia cui farà riferimento il bollino di certificazione sarà quella di Fidenza, che quindi consegnerà in tutta Italia. Per il recapito ci siamo già organizzati con una nostra rete di corrieri». Intanto procede il programma delle aperture, che prevede da qui alla fine dell’anno l’inaugurazione di altre cinque parafarmacie Medi-Market, una delle quali da 500 metri quadrati.

Novità all’orizzonte sull’online anche da Farmacie Italiane, la catena di F2i che somma al momento 45 farmacie (comprese le “compromissate”) e 13 parafarmacie. Il sito del gruppo è quello della Farmacia Loreto Gallo (tra i primi acquisti della società) e l’obiettivo dei progetti in cantiere, come spiega a Pharmacy Scanner Umberto Gallo, digital manager di Farmacie Italiane, «è quello di diventare il primo player in Italia. Siamo già i primi per notorietà – su Google Trends la chiave di ricerca “Farmacia Loreto” viene digitata più spesso della parola “farmacia” – vogliamo arrivare in un paio di anni a una quota di mercato di 300 milioni di euro».

Per raggiungerla, gli interventi comprendono un nuovo portale altamente integrato con la piattaforma del gruppo e forti investimenti nel digital e nell’omnichannel, con l’ulteriore sviluppo, tra le altre cose, dell’app a marchio. «Per ora abbiamo caricato soltanto la carta fedeltà» spiega Umberto Gallo «ma da fine mese aggiungiamo la funzione per l’invio della ricetta elettronica e a seguire altre funzionalità ancora, per incentivare le conversioni. L’obiettivo è quello di unire in un unico database i nostri clienti fisici e digitali. Quanti sono attualmente? I primi ammontano a 15mila, quelli online 1.250.000, tutti profilati».

Ma pandemia e lockdown non stanno soltanto soffiando sull’online, fanno anche emergere nuovi concorrenti e nuove tendenze. Il fenomeno del momento, in particolare, è quello dei cosiddetti “dark store”, ossia i negozi ombra: è una novità che arriva dal nord Europa e al momento riguarda soltanto il comparto del Largo consumo, ma la farmacia farebbe bene a seguire attentamente l’evoluzione. I dark store, in sintesi, sono piccoli supermercati urbani chiusi al pubblico e aperti invece ai corrieri e ai rider dell’home delivery, che si riforniscono per i clienti della “spesa a casa”. Glovo, nota start up del recapito domiciliare, ne ha già aperti due a Milano e conta di inaugurarne altri a breve: in un quarto d’ora il raider riempie il cestello (i generi in magazzino sono quelli essenziali: frutta e verdura, acqua e bevande, pane, yogurt, uova, surgelati, articoli per la cura della casa, per l’infanzia e per gli animali) e consegna la spesa.

Attenzione, i dark store non hanno niente a che vedere con l’home delivery dei supermercati, che recapitano la spesa settimanale: il target in questo caso è quello dei single o delle famiglie giovani che devono fare gli acquisti dell’ultimo minuto. Sembra un mercato marginale, limitato per di più al solo contesto urbano, ma sta attirando un numero crescente di player anche dall’estero: come la spagnola Blok, che sempre a Milano aprirà entro l’estate tre negozi ombra, o la tedesca Gorillas, che secondo il Corriere della Sera dovrebbe inaugurare a breve due dark store, sempre nel capoluogo lombardo.

Il modello, in ogni caso, è quello del “convenience shop”, dove la parola inglese non va tradotta con “convenienza” ma con “comodità”: la spesa portata a casa anche quando l’esigenza sorge all’ultimo minuto significa per molte famiglie più tempo libero a disposizione, per i propri cari o per il proprio relax. E che oggi il servizio più apprezzato dai consumatori sia proprio la “convenience” lo dimostra il negozio Monoprix aperto un mese fa a Parigi: l’insegna appatiene alla gdo ma il punto vendita misura appena 50 mq e somma non più di 400 referenze. Ma alle spalle ha un magazzino virtuale di 28mila prodotti, che i clienti possono ordinare via internet e ritirare in negozio. Un altro modello di “convenience store”, che Monoprix ha ribattezzato “drive-pieton”, ossia drive-in per piedoni.

Di certo, l’intero settore dell’online/home delivery è in fermento in tutta Europa. Lo sanno bene anche a Pharmap, la startup italiana dell’home delivery in farmacia, che si prepara a sbarcare in Belgio, dove comincerà servendo un centinaio di presidi del territorio, e poi in Spagna, Francia e Portogallo.

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