E’ ancora impasse sul deal Walgreens-Rite Aid, soluzione per luglio

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Serviranno ancora un paio di mesi perché l’antitrust statunitense si esprima sull’acquisizione della catena Rite Aid da parte di Walgreens Boots Alliance, la multinazionale guidata dal ceo Stefano Pessina. Nei giorni scorsi, infatti, le due società hanno comunicato alla Federal trade commission di avere ottemperato alla richiesta di informazioni aggiuntive avanzata dall’agenzia per la concorrenza, un atto formale che ora dà all’antitrust 60 giorni di tempo per concedere luce verde all’operazione oppure bloccarla definitivamente. Per avere il via libera, Wba aveva già venduto all’inizio dell’anno 850 dei 4.600 drugstore di Rite Aid alla catena Fred’s Inc, una piccola insegna regionale in forte passivo. Alla Federal trade commission, tuttavia, l’operazione non ha suscitato particolare entusiasmo: anche con le nuove farmacie, Fred’s non sarebbe in grado di fare concorrenza al nuovo gruppo, che metterebbe assieme la seconda e terza catena americana per numero di punti vendita.

Tra gennaio e primavera, così, Walgreens e Rite Aid hanno avviato con la commissione federale una battaglia a colpi di proposte e controproposte che ha dilatato i tempi dell’operazione, da chiudere originariamente per marzo. Ora invece l’acquisizione dovrebbe arrivare al traguardo per fine luglio, a un prezzo inferiore di 2 miliardi di dollari ai 9,4 originariamente pattuiti. E per avere il benestare dell’autorità antitrust Usa, potrebbe essere necessario vendere 1.200 farmacie, anziché le 850 originariamente preventivate. Intanto l’impasse non fa bene al titolo Rite Aid, che all’inizio del mese è sceso a 4,10 dollari ad azione, un valore che esprimerebbe lo scetticismo degli azionisti per la conclusione del deal e che risulta ben al di sotto della soglia di 6,50 dollari sulla quale era stata tarata l’operazione. Ora non resta che attendere.

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