Dynamic pricing, con l’AI prezzi competitivi ma senza “azzardi” per la marginalità

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In un mercato sempre più competitivo, come possono i farmacisti utilizzare le nuove tecnologie per difendere i margini e gestire, in modo più efficace, le strategie di prezzo? Una prima risposta arriva dal dynamic pricing: una metodologia che consente di adattare i prezzi di vendita in modo dinamico, tenendo conto di diversi fattori. Tra questi rientrano variabili legate alla domanda – come la tipologia di cliente, lo storico vendite, gli scontrini e le promozioni attive – e indicatori legati a condizioni esterne, quali localizzazione geografica, offerte dei concorrenti, stagionalità e scontistiche dei fornitori. L’obiettivo? Assegnare il prezzo giusto al momento giusto, massimizzando i ricavi e migliorando l’efficienza gestionale.

Per tali ragioni, il dynamic pricing è utilizzato da tempo e in modo sempre più intenso da retailer e piattaforme online, che modificano i prezzi anche più volte al giorno. Il tutto per rimanere competitivi e ottimizzare giacenze e assortimenti. Basti pensare alle piattaforme più conosciute come Amazon, Booking.com, TicketOne o Airbnb: quante volte ci siamo accorti di variazioni a breve distanza? In altri termini, con l’AI è possibile “affilare” la propria offerta al mutare delle condizioni interne ed esterne, mantenendo un equilibrio tra competitività, profittabilità e gestione delle scorte. I risultati non si fanno attendere: alcune esperienze aziendali dicono che il dynamic pricing può portare a un aumento del 15% delle vendite e del 5% dei margini, nonché una riduzione del 20% dell’obsolescenza di magazzino.

In farmacia però il pricing dinamico è rimasto finora un’eccezione, riservata quasi esclusivamente al commercio online. Una buona parte dei farmacisti titolari, spesso a disagio con ricarichi e mark-up, preferisce fare affidamento al porto sicuro della banca dati e orientarsi “a istinto”. Eppure, lo scenario competitivo in cui le farmacie operano è cambiato profondamente rispetto a pochi anni fa. Basti pensare all’inflazione che, nel triennio 2021-2023, è cresciuta del 17,3% (Ipca), impattando anche gli sconti applicati dai fornitori. Se da un lato i vincoli normativi rimangono sui farmaci a prezzo imposto, dall’altro, per tutti gli altri prodotti, una gestione flessibile dei prezzi rappresenta una leva cruciale per distinguersi in un mercato sempre più complesso: oggi i consumatori, informati e attenti ai prezzi, guardano anche all’online, che infatti continua a crescere. Con tali premesse, la farmacia non può permettersi di navigare “a vista”; soprattutto perché è possibile reclutare, senza spese eccessive, un “consulente” di supporto: l’intelligenza artificiale.

Prima un passo indietro però. Tecniche analitiche come il dynamic pricing intervengono su un problema articolato: preservare la redditività dell’azienda pur variando, più volte, il prezzo nel corso del mese o, addirittura, in giornata. Per dare un’idea, Amazon esegue in media più di 2,5 milioni di variazioni ogni giorno. Ma come può una farmacia analizzare concorrenti, storico e condizioni di mercato, aggiornando i propri prezzi senza perdere ore tra listini e fogli Excel? Con più di 40.000 referenze da gestire, ognuna con le proprie dinamiche di vendita, è evidente che agire manualmente è praticamente impossibile, anche per un team dedicato; figuriamoci per i titolari.

È questa la sfida che risolve l’AI: con strumenti avanzati ma facili da usare, permette di raccogliere, analizzare e applicare dati utili in modo automatico, lasciando ai farmacisti più tempo per concentrarsi su altre priorità. Sarà così chiaro quali sono le referenze che portano ricavi e marginalità e quelle che invece li erodono: prezzi “anomali” – sottocosto o fuori mercato – cui occorre prestare subito attenzione. In farmacia, sistemi AI-driven possono monitorare continuamente il mercato, difendendo il margine senza ricorrere a sconti indiscriminati. La logica è chiara: regolare le offerte in base alle condizioni esterne e mantenere un equilibrio dinamico tra competitività, redditività e gestione ottimale delle scorte.

Al contrario di quello che si potrebbe pensare, integrare soluzioni di intelligenza artificiale in farmacia non è affatto complicato. Gli strumenti moderni sono intuitivi, accessibili e facilmente adattabili: forniscono supporto concreto senza richiedere competenze tecniche avanzate. Sono acceleratori di processo perché, alla fine, l’obiettivo di ogni azienda è lo stesso di sempre: offrire un servizio migliore ai clienti e mantenere la redditività solida e sostenibile. E in questo, l’AI può fare davvero la differenza.

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